Delitti in città di AA.VV, Mondadori Big 2025.

Dieci racconti letti di seguito senza una pausa. Butto giù secondo quello hanno lasciato dentro di me. Così all’impronta, e chiedo venia per la stringata sintesi.

Intanto le dieci città dove avvengono i delitti: Catania, Torino, Valencia, Ravenna, Firenze, Tokyo, Roma, Bologna, Napoli e Milano. Città riprese, rivisitate con le loro splendide caratteristiche, i loro posti incantati insieme ai cambiamenti e ai contrasti tra “l’intreccio di progresso e degrado, ricchezza e povertà”, come ci ricorda la citazione di un libro di Calvino in un racconto. Città che rimangono stampate nel nostro cuore.

Poi i delitti più vari avvenuti nei luoghi più vari e negli anni più vari che a prima vista possono sembrare suicidi e le indagini con i loro alti e bassi, i dubbi, i tormenti, i colpi di scena, il tassello che manca, la luce che si accende. Le indagini, dicevo, che si intrecciano con la vita del personaggio principale e quella degli altri personaggi attraverso vari meccanismi ben conosciuti dagli autori come i ricordi che si affacciano all’improvviso in certi momenti delicati.

Spesso tutto quanto il racconto fa riflettere su ciò che sta cambiando con l’arrivo dei social e delle nuove tecniche informatiche, sui potenti e sugli “invisibili”, su ciò che siamo, su ciò che ci è stato tolto o negato, su quello che cerchiamo disperatamente di essere. Qualche battuta, qualche spunto che tende al sorriso e poi crudezza di scena e di linguaggio insieme a momenti di pathos e forte commozione.

Racconti che intrigano. Che fanno pensare. Che fanno riflettere. Racconti che rimangono dentro di noi.

Un grazie sentito agli autori: Aloisi, Ballario, Bernetti, Bertini, Borchi, Guerrini, Luceri, Mundadori, Sabatino, Salem. E un grazie al curatore Franco Forte.

Buona lettura.