E' in libreria dal 4 di aprile il thriller scritto da Patrick Graham dal titolo Il vangelo secondo Satana (L’évangile selon Satan – 2007).

L’autore è in questi giorni in Italia e Sherlock Magazine ne ha approfittato per conoscere meglio questo autore che al suo esordio ha vinto il prestigioso “Prix Maison de la Presse 2007”.

 

SM – E’ il suo primo romanzo, il suo nome è in pratica sconosciuto ai nostri lettori. Può dirci “chi è” Patrick Graham? Dove e quando è nato, studi fatti, dove vive, cosa ha fatto sino ad ora e cosa fa ora oltre che a scrivere?

 

Patrick Graham – Sono sposato, ho tre figli, vivo vicino a Parigi, viaggio molto, anche troppo, sono consulente aziendale per delle imprese sia francesi,  che  installate in paesi diversi dalla Francia.  Faccio consulenza sulle strategie da adottare nei vari mercati mondiali. Sono pilota di formazione e ho un curriculum studi di psicologia e un anno di specializzazione in semiologia e serial killer. Oggi come oggi ho due mestieri, il mattino scrivo e il pomeriggio faccio il consulente.

 

SM – Da ragazzo/adolescente le piaceva leggere? Quali sono state le letture che l’hanno colpita in modo particolare

 

Patrick Graham – Le letture che sono state importanti sono varie ma la più importante è stata “Il signore delle vespe” di Ian Banks, poi altri importanti: direi soprattutto Stephen King di cui gradivo tutta la sua produzione, e autori da  Steinbeck a Cadwell. Mi piaceva poi  molto la  fantascienza e il mio autore preferito era Richard Morgan. Direi che mi posso definire un lettore seriale, uno che divora tutto quello che gli capita tra le mani. Quello che chiedo ad un libro e di non farmi vedere assolutamente quali sono i meccanismi che regolano la storia.

 

SM – Per quale motivo usa uno pseudonimo marcatamente inglese?

 

Patrick Graham – Intanto questo nome è il nome del ramo statunitense della mia famiglia ed è il nome da ragazza di mia madre. L’ho scelto come pseudonimo per non avere interferenze con la mia sfera professionale e non perchè un anglicismo potesse in qualche modo aiutare le vendite.

E’ stata una scelta  che teneva presente l’esigenza di non interferire con l’altra mia professione, perchè se avessi usato in entrambi i casi il mio vero nome non mi sarebbe sembrata una cosa seria. Tengo distinte le due professioni: consulente con il mio vero nome e pseudonimo per lo scrittore.

 

SM – Nel suo romanzo Gesù sulla croce rinnega il proprio Padre e si volge verso Satana. Non ritiene che per un argomento simile potrebbe         essere scomunicato?

 

Patrick Graham -  Non sono io quello che dice che Gesù ha rinnegato il Padre sulla croce ma è quello che c’e scritto in uno di questi manoscritti proibiti che

la Chiesa ha ritrovato ad un certo punto nel medioevo e che propongono una storia diversa sulla morte di Cristo, portano una versione  differente e la farciscono di particolari e di dettagli che soltanto

la Chiesa conosce. Io non mi sono inventato questa cosa, ma ci sono proprio questi manoscritti che vorrebbero provare che ciò che scrivono è se non la verità almeno una cosa possibile e

la Chiesa a questo riguardo sta proprio indagando.

 

SM – Come è arrivato alla decisione di “scrivere”? E perchè la scelta di un argomento storico/religioso?

 

Patrick Graham – Intanto la storia delle religioni è da sempre una mia passione. Forse in parte è dovuto al tipo di formazione che ho avuto. Infatti avevo sempre frequentato ambienti cattolici, preti, il Vaticano e  avevo avuto modo di conoscere varie persone dell’ambiente grazie al mio altro mestiere. Ho anche un amico in Vaticano ed è una persona che si trova ad un punto piuttosto elevato nella scala gerarchica del Vaticano ed è stato lui che mi ha parlato dei manoscritti proibiti della cristianità che mi hanno ispirato appunto il romanzo “Il vangelo secondo satana”.

Credo di aver sempre scritto se non ricordo male, però non ho mandato mai nulla agli editori perchè non ero mai convinto di aver scritto qualcosa di buono, qualcosa in interessante, di compiuto. Invece nel caso di questo romanzo ho deciso di spiccare il salto perchè pensavo che la storia fosse interessante e lo ritenevo il libro che a me sarebbe piaciuto leggere.

 

SM – Ha fatto molto bene perchè con questo libro ha vinto anche il premio Maison de la Presse

 

Patrick Graham – Si credo di aver fatto bene ad osare e mandare questo libro all’editore. Il problema è che adesso l’editore vuole che io ne scriva un altro ed infatti sono al lavoro per il prossimo romanzo. Però è difficile scrivere  il romanzo successivo una volta che con il primo ci si è aggiudicato un premio: hai come la sensazione che tutti ti stiano aspettando al varco. Per me comunque scrivere significa mettersi li e non pensare al futuro, scrivere e basta.

 

SM – E quale è stato il lavoro di ricerca, le basi storiche su cui ha basato il romanzo?

 

Patrick Graham -  E’ stato grazie al mio amico in Vaticano (quello che mi ha spiegato cosa erano questi manoscritti segreti) che ho avuto accesso ad un certo numero di biblioteche, di conventi e di monasteri in Italia ed in Francia ed in Germania. Ho avuto modo di studiare insieme a lui ed altri ecclesiastici  e di capire almeno parte del contenuto di questi

manoscritti e sopratutto di capire come i religiosi li avevano intesi a loro volta.

Infatti i manoscritti non sono affatto dei testi limpidi  e chiari; sono invece oscuri e ci vuole almeno una laurea per poter pensare di cominciare a leggerli e a capirne qualche cosa. Quindi ciò che mi e’ sembrato più interessante, più ancora del loro oscuro contenuto era come li avevano intesi quelli, che nei secoli li avevano avuti in mano per studiarli.

 

SM – Nel romanzo cita varie tipologie di killer (cross killer / spree killer / mass murderer). Esistono realmente queste classificazioni?

 

Patrick Graham. – Diciamo che tutta questa classificazione è esistente ho aggiunto soltanto la categoria del “cross killer” che è una categoria che assomma in se le caratteristiche della altre categorie più questa nozione del viaggiare. Per esempio Hannibal Lecter  è  un eccellente cross killer. Sono degli omicidi freddi, senza pulsione, agiscono come dei gatti, si divertono, amano uccidere e lo fanno molto bene.

 

SM – Marie Parks profiler dell’FBI viene crocefissa da Caleb, ripeto crocefissa, se ho letto bene, mani e piedi. Dopo sette/otto giorni va a      vedere, seppur sorretta, l’autopsia che viene fatta a Caleb. Non è una guarigione un poco troppo veloce??

 

Patrick Graham. – Si effettivamente quando è andata ad assistere alla autopsia non era perfettamente guarita, e questo conferma che il vero lettore è sempre molto attento a queste cose, io  confesso che di questa cosa mi ero anche un poco dimenticato. Ero molto preso dalla scrittura, che va in una maniera del tutto automatica, che ti prende e ti porta via; però direi che per i miei scopi questo tempo bastava. In questo sta proprio la difficoltà di scrivere un romanzo: ma poi se tu guardi  tutto con l’occhio dell’esperto allora ti rendi conto che quando le auto della polizia circondano la casa nel pieno della notte fanno irruzione nella casa e dieci minuti dopo è giorno, però  questo non è un problema per nessuno ovviamente.

Non puoi sempre guardare ogni cosa con il criterio del tempo vero e io non mi potevo permettere di lasciare la protagonista in ospedale a lungo per farla guarire per bene dalle ferite dei chiodi.

 

SM – La parte storica è molto interessante e si parla dell’Ordine delle recluse. E’/era un ordine realmente esistente? Sono anche citati dei monasteri e conventi, es: Notre-Dame-du-Cervin. Sono esistiti realmente?

 

Patrick Graham. – Ci sono dei luoghi realmente esistiti, per quanto riguarda il monastero di Notre Dame du Cervin non si trovava precisamente li dove io l’ho collocato ma era sempre dalle parti del Cervino ma dall’altra parte della frontiera non lontano dalla frontiera italiana. La maggior parte sono realmente esistiti e alcuni continuano ad esistere, però  diciamo che durante il periodo della peste nera, durante il medioevo,  molti di questi luoghi sono stati rasi al  suolo quando gli inquisitori si sono resi conto che queste congregazioni erano passate ad adorare il male, avevano abbracciato il male e quindi li distruggevano. Se il crimine commesso era particolarmente grave allora veniva non solo distrutto ma proprio raso al suolo, azzerato completamente e magari poi ricostruito vicino ma in altra parte. Alcuni di quelli che nomino sono realmente esistiti e parzialmente esistono ancora e poi ne ho aggiunti altri a mia fantasia.

 

SM – Quale potrebbe essere, secondo il suo giudizio, la reazione dei credenti se si scoprisse una verità sconvolgente come quella che descrive  nel romanzo?

 

Patrick Graham. – Dipende tutto dalla reazione della Chiesa, in Francia sei mesi fa c’è stato un incontro tra un vescovo piuttosto conosciuto da noi con un archeologo israeliano che sosteneva di aver trovato lo scheletro di Cristo. Allora il vescovo a questo punto ha detto all’archeologo che nel momento in cui l’archeologo fosse riuscito a dimostrargli, al di la di ogni ragionevole dubbio, che quelle erano proprio le ossa di Gesù la sua fede si sarebbe spenta nel giro di pochi secondi. Però attenzione doveva veramente dimostrarglielo e questo il punto cioè l’uomo sono secoli che dà senso alla propria vita nella fede e nel momento in cui gli dovessero mancare le ragioni di una fede creerebbe un’altra religione. oppure si può pensare che è l’uomo che ha creato la religione......

 

SM – Il suo prossimo romanzo? Di cosa parlerà? Sarà un altro thriller?

 

Patrick Graham – Il prossimo romanzo sarà un thriller, un thriller nel quale la protagonista sarà ancora Marie Parks e sono già ad uno stadio piuttosto avanzato di lavorazione.

Marie Parks è il mio personaggio principale a cui ne aggiungo un altro che è un archeologo che scopre un qualcosa di veramente importante, insomma fa riemergere un qualcosa e Marie Parks incrocia il suo cammino. La storia mi serviva come base di partenza per una analisi più approfondita della personalità di Marie Parks, del suo lato oscuro, del suo lato serial killer, infatti lei è così adatta a dare la caccia ai serial killer, perchè in fondo in fondo in lei stessa c’è proprio questo lato oscuro da serial killer e lei stessa ne ha paura e teme che possa emergere da un momento all’altro.

Finisce l’intervista e ringraziamo Monsier Patrick Graham per la sua disponibilità, l’esperta traduttrice Francesca ed infine l’addetta stampa della Editrice Nord: Elena Cristiano che ci ha permesso fare questa intervista.