Sherlock Holmes- Indagini fuori Londra di Cristina Biglia, Francesco Calè, Roberto Guarnieri, Luca Martinelli, Antonella Mecenero, Lucio Nocentini e Roberto Vianello. Mondadori 2021.

Come scrive il nostro Luigi Pachì nella sua bella introduzione” Far svolgere un’indagine al di fuori dei confini cittadini mette l’autore e il lettore nella condizione di non incontrare cliché, ambientazioni e personaggi abituali, ma qualcosa di insolitamente nuovo.” E allora leggiamo…

L’avventura di Hill Top di Cristina Biglia

Sherlock Holmes si è ritirato nel Sussex, raggiunto un sabato dall’amico Watson, quando arriva una richiesta davvero bizzarra dalla signorina Beatrix Potter. Ovvero quella di una indagine sulla prematura morte del suo amato coniglio Cotton Tail. E, stranamente, per Watson, il Detective accetta. Un indiziato potrebbe essere il signor Morris, proprietario terriero battuto ad un’asta proprio da Beatrix. Era andato addirittura in casa sua a minacciarla, rimanendo solo con il coniglio per qualche minuto. La quale bestiola si rivelerà essere stata avvelenata. E a Lake District, più precisamente a Hill Top, dove vive la signorina, ci sarà un altro morto avvelenato. Nelle vesti del domestico Fraser. Interessante…

Sherlock Holmes e lo strano caso del cane che abbaiava troppo di Francesco Calé

Siamo in “una bella mattina della primavera del 1903.” Watson si sta rimpinzando con i succulenti manicaretti della seconda moglie, quando arriva un telegramma dall’amico Sherlock che lo invita ad una “caccia aperta”. Invito a cui non può resistere. Obiettivo Norbury dove è stata trovata dal marito George Deville, verso mezzanotte, nel salotto della casa, la moglie Mary con il cranio fracassato da un pesante soprammobile. Probabilmente i criminali erano passati attraverso una porta finestra rompendo il vetro. Accanto al cadavere George ha trovato anche il cane da compagnia della signora che, al momento del triste episodio, aveva lungamente abbaiato. E allora via all’indagine. Questa volta sarà Watson, con una semplice osservazione sul cane, a far accendere la lampadina holmesiana. Bravo Watson!

Sherlock Holmes e l’avventura dei camminatori nordici di Roberto Guarnieri

I nostri due eroi si ritrovano in una locanda nei pressi del villaggio di Blairhoyle, vicino ad Edimburgo, per una piacevole vacanza durante la quale Holmes potrà finire in santa pace il suo trattato sui tabacchi da fiuto. In santa pace per modo di dire perché arriva il classico morto ammazzato, ovvero l’escursionista Forrester, il cui assassino sembra essere, addirittura, il Fachen, creatura mitologica con “una sola gamba e un solo braccio, capelli neri irsuti e una bocca enorme.” Anche perché sul cadavere si vedono chiaramente due ferite simili al morso di uno strano animale. Ma Holmes la pensa diversamente. Impossibile tirar fuori la mitologia come crede soprattutto uno dei personaggi! Inizia i colloqui con il gruppo degli escursionisti, conosce quali siano i loro rapporti e la personalità del morto che suscita qualche discussione. Risolvere il problema è facile, basta fare un salto ad Edimburgo per consultare certi testi in biblioteca e preparare a tutti una bella sorpresa…

L’avventura dei fuochi sulla collina di Luca Martinelli

Sabato 25 luglio 1891. Watson, qui signor Nerucci, accoglie alla stazione di Pistoia Erik Sigerson, esploratore norvegese venuto per le sue ricerche sul Tibet, ovvero per consultare la “Relazione Desideri” scovata proprio da Nerucci nell’archivio del defunto banchiere Filippo Rossi Cassigoli. E quasi subito Erik, novello Sherlock, capisce che qualcosa angoscia il novello Watson. Infatti quest’ultimo da una finestra della sua casa ha visto, insieme alla moglie, “una strana luce, simile a un piccolo fuoco, che a un ritmo irregolare si accendeva e si spegneva tra gli alberi” delle colline boscose. Per tre notti di fila. E una coppia di amanti, appartatasi nel luogo suddetto, è stata minacciata da una voce brividosa nell’ombra. Ad Erik basta una domanda sui treni notturni tra Livorno e Firenze per capire e risolvere il problema…

Avventura a Parigi di Antonella Mecenero

“Il giorno in cui lady J. venne da noi era un uggioso pomeriggio di settembre del 1881.” Una delle donne più conosciute a Londra. Ventisette anni, vedova, ricca e bellissima. Deve andare a Parigi dove sembra che qualcuno voglia ucciderla. Forse spasimanti rifiutati, mogli gelose e donne invidiose. E allora via nella capitale francese anche per il nostro famoso duo sotto falso nome. Precisamente in un appartamento nel cuore della città. Tre i principali indiziati: Georges Deschartes, un giovane spiantato che pretende di sposare lady J.; la fidanzata di Robert Duval che aveva fatto dei regali alla suddetta e la moglie di André Sallier che ha perso il marito morto nella Senna. Indagine pericolosa se lo stesso Holmes rimane ferito da un colpo di pistola. Allora non rimane che “Stanare il sicario. Offrirgli un’occasione d’oro e catturarlo.” E così sia.

Sherlock Holmes: Assassinio sul Simplon Orient Express di Lucio Nocentini

Stazione ferroviaria di Losanna. Tutti pronti a prendere il Simplon Orient Express partendo dalla contessa Maria Elena De Curtis di Carpineto. A cui si aggiungono: Sherlock Holmes, il dottor Watson (arriva all’ultimo momento), Nicolas e Mercedes Prentis, Aristide Naldi, Francesca Borelli (famosa diva del cinema muto) e Olghina Orsi. Il treno, si sa, potrebbe essere il luogo adatto per qualche delitto specialmente durante il turbinio della neve…E proprio la contessa De Curtis chiede aiuto a Sherlock perché si sente minacciata. Ma il Nostro non accetta sia perché il caso “è palesemente ordinario”, sia perché è l’ora di pranzo e con Watson deve gustare il famoso risotto seguito dalla cotoletta alla milanese. Nello stesso tempo una spranga di ferro si abbatte sulla nuca del macchinista e poco dopo la contessa è vista uscire dal treno e fuggire attraverso i campi. Incredibile! Infatti per Sherlock è davvero poco credibile. E c’è una vecchia storia passata che, insieme a certi “indizi” catturati dalla sua acuta mente, potrebbero svelare il mistero della fuga e  scomparsa della contessa Maria Elena De Curtis. Basta ascoltarlo radunati tutti intorno a lui…

Sherlock Holmes sul passo alpino di Roberto Vianello

Siamo alla fine del freddo mese di dicembre 1894. Il famoso duo è stato invitato da Henry Simpson Lunn a skiare a Davos, nelle Alpi svizzere insieme ad altri scrittori e personaggi famosi per promuovere la citata località turistica. C’è Herbert George Wells, giornalista e scrittore; Archibald Langman, le tre sorelle Grace (le tre Grazie), Greasy, l’assistente di Lunn e le due guide, i fratelli Branger. La skiata ha inizio ma arriva improvvisa la tormenta e sono costretti a raggiungere una baita. Qui la notte succede qualcosa di strano: orme che si allontanano senza che ci sia nessuno a lasciarle. Che si tratti di uno spettro? Intanto Greasy sparisce e lo stesso mistero si ripete con la sparizione di una delle tre Grazie.  Cosa sta succedendo? Chi è il colpevole e quali le motivazioni? Difficile capirlo perché ognuno dei presenti può averle. E poi come spiegare il fenomeno delle orme? Ancora una volta basta pendere dalle labbra di Sherlock…

Sette racconti con al centro i nostri eroi e le loro ben delineate caratteristiche. Watson talvolta incredulo e a bocca aperta di fronte alle inimmaginabili deduzioni dell’amico e alle sue decisioni improvvise e inaspettate. Holmes spesso silenzioso preso dalle ricerche ingegnose delle sue cellule grigie. Talvolta scontri, battute, sberleffi e riconciliazioni fra i due. Ma troviamo anche una bella serie di personaggi ben calibrati, vivi e diversi fra loro, fra cui qualche macchietta a rendere più pimpante il racconto. Trame ottimamente costruite dove vengono fuori tutti i trucchi del mestiere, tutte le diavolerie acquisite dagli esperti durante la lettura del Canone e oltre. E allora dubbi e perplessità, riferimenti e citazioni palesi o nascoste su qualcosa di già conosciuto, il passato che si riversa brividoso sul presente, momenti di pathos, di commozione e riflessione sugli stessi protagonisti, insieme a puro divertissement  per stampare il sorriso sulla bocca del lettore. E poi nuovi paesaggi e modi di vivere diversi da quelli londinesi, compresa la buona cucina, soprattutto quella francese e italiana, che danno vita ad una serie di interessanti confronti e considerazioni.

Insomma c’è tutto e di più in questi sette racconti scritti con acume e competenza. Un grazie a Luigi Pachì che li ha raccolti e pubblicati. E un grazie anche per il suo articolo finale Su alcune delle più recenti indagini sherlockiane fuori Londra dove possiamo trovare il nostro eroe praticamente in ogni parte del globo e che merita di essere conosciuto… sia nelle classiche avventure canoniche, sia in quelle create successivamente dai tanti emuli dell’autore scozzese.

Buona lettura.