Menzogne fatali di Jane Isaac, Mondadori 2024.

Agosto 2016. Grace Daniels è accusata dal tribunale penale per l’omicidio “di una donna che si considerava amica dell’imputata.” Processo che ritroveremo alla fine.

Dieci mesi prima l’ispettore investigativo Will Jackman sta riesaminando il caso passato di due ragazze aggredite sessualmente con segni di legacci intorno al collo a Dadly, un distretto di Leicester, poi fortunatamente sopravvissute. Sempre in questa zona viene ora ritrovata una ragazza nuda strangolata e con segni di violenza sessuale. Questa volta, però, è morta. Nelle vicinanze è stato lasciato una specie di orecchino, poi una tessera riservata agli studenti e infine il suo cellulare. Come per far capire subito chi è la vittima, ovvero Jo Lamborne dell’Università di Nottingham, proprio la figlia di Grace che abbiamo visto accusata all’inizio! Strano, molto strano…

Al centro della scena si piazzerà soprattutto la sopracitata con tutto il suo dolore, i continui, struggenti ricordi della figlia quando era piccola, la sua terribile storia personale passata, l’incontro con la vecchia e per certi versi misteriosa amica Faye del cui omicidio sarà incolpata.

Ma anche Will avrà il suo spazio, colpito nella dolorosa vita privata con la moglie incapace di muoversi e parlare dopo un incidente automobilistico e i problemi relativi alle tre ragazze che potrebbero avere un collegamento fra di loro. Farà di tutto e di più, aiutato dalla sergente investigativa Dee Wilson, cercando di mettere a fuoco la vita di Jo attraverso continue ricerche e colloqui con chi la conosceva. E ci sarà bisogno anche dell’intervento del profiler Terry Barnes per capire meglio le caratteristiche dell’assassino. Naturalmente il tutto contornato dall’azione di altri personaggi come, per esempio, l’assillante giornalista Artie Black che sembra nascondere qualcosa.

Dunque una storia ricca di dubbi, ricordi e ricordi che si affastellano, tensione, pathos, assilli, soprattutto all’interno dei due personaggi principali. Fino a quando Grace si ritrova davanti alla corte.  Tutto sembra andare contro di lei ma Will non è d’accordo “C’è qualcosa che non mi quadra.” Con il classico colpo di scena finale.

Buona lettura. Anche perché la traduzione è di Mauro Boncompagni.