Oggi presento due classici relativi al mistero della camera chiusa.

Parto proprio da quello che fu il primo caso ovvero Il grande mistero di Bow di Israel Zangwill, biblioteca del giallo 2025.
Gli eventi successi sono ben riassunti dalla dichiarazione del coroner dopo l’inchiesta sull’accaduto “Nelle prime ore di martedì corrente mese, la signora Drabdump, vedova rispettabile e infaticabile lavoratrice, che affitta camere al numero 11 di Glover Street, Bow, non riuscì a svegliare la vittima, che occupava l’intero piano superiore della casa. Allarmata, la donna corse a chiamare il signor George Grodman, la cui reputazione è ben nota e della cui testimonianza chiara e scientifica siamo profondamente grati, perché buttasse giù la porta. I due trovarono Arthur Constant riverso sulla schiena, sul letto, con una profonda ferita alla gola. Era morto da poche ore. Non venne trovata traccia di una possibile arma del delitto né di eventuali assassini. Apparentemente, nessuno poteva essere entrato o uscito. La testimonianza del medico esclude che si tratti di ferita autoinflitta.” Dunque impossibile spiegarne il mistero. Il mistero di Bow…
Per giorni e giorni l’11 di Glover Street diventa un vero e proprio luogo di pellegrinaggio, si scatena la stampa, si scatenano le congetture più varie e strampalate e qualcuno arriva perfino ad accusare lo stesso Grodman e la signora Drabdump!
Nel giorno del delitto a Liverpool viene arrestato Tom Mortlake, “giovane idealista della media borghesia” e sindacalista sospettato di essere coinvolto nella morte del coinquilino (era stato lui a trovare alloggio in Glover Street ad Arthur Constance) e rilasciato con l’ordine di restare a disposizione per l’inchiesta. Edward Wimp, del dipartimento investigativo di Scoltland Yard, è convinto della sua colpevolezza, dettata da moventi di gelosia sindacale e gelosia per una donna che aveva una relazione con lui ed il morto, nel frattempo sparita. Grodman pensa, invece, che sia un altro l’assassino nelle vesti di un personaggio davvero particolare…
Assisteremo alle varie fasi del processo nei minimi dettagli, agli scontri tra accusa e difesa fino al verdetto finale. Però c’è qualcosa che non torna. Qualcosa che non quadra. Bisogna ascoltare Grodman per risolvere il mistero di Bow…
Oltre all’indagine avremo anche un bell’affresco storico relativo ad un momento politico particolare della Londra vittoriana ricco di rivendicazioni, lotte popolari e sindacali.

Passiamo al secondo con L’enigma della stanza impenetrabile di Derek Smith, biblioteca del giallo 2025.
Si parte con una telefonata dell’ispettore capo Castle ad Algy Lawrence, “il giovane biondo” investigatore dilettante, chiedendogli di parlare con Peter Querrin, figlio di una ricca famiglia, per un problema riguardante il fratello Roger. Il quale, verrà a sapere, essendo prossimo al matrimonio, vuole dimostrare il suo coraggio passando la notte in una stanza maledetta dove molti anni prima c’era stato un brutale omicidio attribuito ad un fantasma dagli abitanti del luogo e farsi beffe della maledizione. L’incontro con Roger lascia subito una scia emotiva molto forte e Algy ha addirittura “la sensazione di passare dalla libertà e dall’equilibrio del mondo esterno all’ombra di un mondo mostruoso e maligno”. Altri due personaggi interessanti sono la bella fidanzata di Roger (un po’ di femminilità non guasta mai) e suo zio Russell Craig.
L’investigatore si piazzerà davanti alla porta della storica stanza sbarrata dall’interno insieme a Peter, mentre l’esterno sarà controllato dal sergente John Hardinge. Allo scoccare di mezzanotte, tuttavia, un urlo agghiacciante risuona nella casa e Roger verrà trovato ucciso con un pugnale il cui manico gli spunta “dalle spalle come un’escrescenza maligna”. Un delitto impossibile e non sarà il solo…
L’indiziato principale sembra essere Simon Turner, il vecchio guardiano che controllava la casa per la famiglia di cui poi si sono liberati. Ma come avrà fatto?…
Lungo tutto il racconto dubbi e atmosfera tesa dovuta alla irrequietezza di Peter e alle continue congetture di Russell Craig. Fino a quando Algy trova la risposta, ma ha bisogno della collaborazione della polizia per tendere il tranello all’assassino.
Assisteremo anche ad un lungo colloquio tra l’ispettore capo Stephen Castle e Algy su tutta una serie di libri riguardanti il delitto in una camera chiusa, per verificare come questo caso possa inserirsi tra quelli già narrati dai grandi scrittori come Gideon Fell, John Dickson Carr, Ruper Penny e Israel Zangwill tanto per citarne qualcuno. Insomma un gradevole ripasso.
Buona lettura.
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