Nel 1891 Holmes venne dato per morto, scomparso insieme al suo grande nemico, Moriarty, alle cascate di Reichenbach in Svizzera (FINA). Tre anni dopo, invece, rispuntò a Londra, rischiando di far venire un infarto a Watson (EMPT). Holmes spiegò di essersi salvato scaraventando Moriarty nelle cascate, grazie a una certa conoscenza del baritsu: a quel punto, resosi conto dei vantaggi di restare in incognito, aveva raggiunto Firenze e si era poi recato in Tibet per due anni, poi in Sudan, in Persia e infine in Francia. Si è molto discusso tra gli Holmesiani su questa storia: la questione principale, secondo noi, è perché mai Holmes avrebbe dovuto comportarsi così. Ciò che disse l’investigatore è che temeva di essere braccato dagli implacabili complici di Moriarty: ma francamente la scusa non tiene. Holmes aveva affrontato a viso aperto Moriarty, non avrebbe certo temuto i suoi manutengoli: e infatti spazzò via Moran in pochi giorni appena tornò a Londra. Molti studiosi hanno avanzato varie ipotesi su ciò che davvero avvenne in quegli anni: noi preferiamo prendere in parola Holmes dando per vero ciò che egli affermò. Le frasi di Holmes sono ben comprensibili se si tiene conto dei problemi politici di quegli anni. Qualunque inglese avrebbe afferrato al volo le allusioni di Holmes, che a noi, oggi, possono sfuggire. Ricordiamo che tutti i luoghi citati costituivano punti critici per la politica estera britannica, in un momento in cui venivano rinnovati i patti della Triplice Alleanza tra Italia, Austria e Germania, e si andava tessendo la tela di alleanze che avrebbe portato alla Entente Cordiale e poi alla Triplice Intesa tra Russia, Francia e Gran Bretagna. Il Tibet  era sul caldo confine nord dell’India, insidiato dall’orso Russo: la Persia e la Mecca erano il cuore dell’Impero Ottomano, alleato degli imperi centrali. Quanto a Karthoum, proprio lì la colonna di Gordon nel 1885 era stata massacrata dai Mahdisti, aprendo una ferita incancellabile nell’opinione pubblica inglese. Holmes, nel cui salotto era appeso il ritratto di Gordon, disse di aver spedito un rapporto particolareggiato sull’incontro con il Califfo di Karthoum al Foreign Office, e ogni lettore del tempo deve aver compreso che la rivincita inglese del ’97-98, che riprese il Sudan, doveva molto al grande investigatore.

Ricordando poi che il detective disse di essersi sempre tenuto in contatto col fratello Mycroft Holmes (che era “il governo britannico”) e di aver mandato al Foreign Office continui rapporti, ci viene da considerare questo lungo viaggio come una delicatissima missione diplomatica all’estero, antesignana dell’operazione svolta da Holmes in LAST contro l’Impero germanico.

 

Per conoscere tutti i dettagli del canone e tutte le voci relative ai particoli di Sherlock Holmes ricordiamo il volume enciclopedico Il Diciottesimo Scalino da cui è tratta anche questa voce.