Questa volta permettetemi di presentarvi un romanzo. Un romanzo che ha come fulcro fondamentale gli scacchi. E dunque potete perdonarmi…

Orfana. Beth Harmon è orfana. Non ha più i genitori. La madre morta in un incidente stradale, il padre perso l’anno precedente. Vive in un orfanotrofio del Kentucky in cura con farmaci. E’ timida, molto timida. Ed è anche bruttina “Hai il naso brutto e la faccia che fa schifo e la pelle che sembra scartavetrata” le viene gridato senza tante storie dall’amica Jolene. Presente duro, vuoto, doloroso. Futuro zero. Solo un miracolo può salvarla. E il miracolo arriva nella persona del custode Shaibel che le fa conoscere gli scacchi. Impara a giocare, diventa brava. Si cimenta con avversari sempre più forti. Incomincia a leggere libri di scacchi, a studiare, a concentrarsi. A vincere i tornei. E incomincia una nuova valutazione di se stessa “Si guardò allo specchio sotto la luce forte, e vide ciò che aveva sempre visto: la sua insignificante faccia tonda e i capelli scialbi. Ma c’era qualcosa di diverso. Le guance ora erano colorite e i suoi occhi sembravano molto più vivaci di quanto non fossero mai stati. Per una volta nella vita le piacque quello che stava vedendo nello specchio”. Ora non è più all’orfanotrofio. E’ stata adottata dai signori Wheatly. Ha una camera tutta sua e l’affetto di queste persone. Va a scuola, studia. Fa le sue scoperte sessuali. E continua ad impegnarsi con gli scacchi fino a raggiungere livelli impensabili. Gli scacchi come riscatto, forza, elevazione. Come scoperta dei propri sentimenti: gioia, rabbia, paura, odio, vergogna, aggressività, delusione, esaltazione. Non la faccio lunga. La storia di Beth è la storia di ogni scacchista. Ma direi anche la storia di tutti gli uomini. La si trova in La regina degli scacchi di Walter Tevis, minimum fax 2007. L’autore è riuscito ad entrare nell’animo e nei pensieri di Beth con delicatezza ma senza tacere nulla. Come un documentarista ha osservato e analizzato ciò che gli si presentava di fronte con tutte le sfumature, attraverso un linguaggio semplice e diretto senza tanti fronzoli e ghirigori.

Un bel libro. Bello davvero.

Sito dell’autore www.libridiscacchi.135.it