Killer sul velluto di Neill Graham, Mattioli 2007. “Nella Londra degli anni cinquanta, Mark Lyman, un playboy senza scrupoli, circuisce la giovane Sally Blane. Sembra solo una facile avventura, ma le cose si complicano misteriosamente. A indagare è il detective privato Solo Malcom, un imponente scozzese che fuma la pipa come Sherlock Holmes ed è un vero duro come Marlowe”. Aggiungo che il nostro detective privato viene ingaggiato da Sally per il ritrovamento di una preziosa collana rubatale, forse, da Mark Lyman e che questi,  come succede spesso in tale genere di avventure, ci rimette la pelle.

Pochi spunti su Solo Malcom: si sa già dalla presentazione citata che è un tipo grosso e robusto, scozzese e che fuma la pipa. Si è trasferito da Hillary Court in Adrian Walk n°19 migliorando la situazione economica. Qui ha “due bei locali e un bagno con specchi e cromature. Caldo e freddo a piacimento e tutte le forniture d’ufficio, inclusi i tappeti Wilton, presi da Keyne e Stedman”. Un bell’investimento. Cauto nell’accettare la proposta di Sally Blane. Ha contatti sparsi un po’ dappertutto. Buoni rapporti con la polizia locale, l’ispettore Maxie Lewis e il Capo ispettore Nick Bogardus che mangia sempre qualcosa.

Forte e risoluto anche nei momenti più difficili “Se qualcosa andasse storto, Messer, vengo a romperti un braccio o una gamba, tanto per dimostrarti come mi è facile farlo”. Messo alle strette riesce a stendere un paio di guastatori. Sposato giovane e lasciato dalla moglie. Nel lavoro duro e testardo perché “i risultati non si ottengono facilmente. Si tenta magari cento volte senza nessun risultato, poi la centunesima si ottiene qualcosa”. Beve un po’ di tutto fra cui il succo d’arancia, il tè, vermouth Cinzano. E mangia parecchio. Non ama i gatti perché “per qualche dannata ragione” gli saltano sempre sulle ginocchia. Non accetta incarichi disonesti. Franco e senza peli sulla lingua. “Perché non può essere più gentile?” gli domanda Sally. “Non sono pagato per esserlo”.

Questo romanzo ci riporta con la mente alla hard-boiled americana con movimento, colpi di scena, scazzottate ed altre situazioni tipiche di quel momento letterario. Prosa scarna, essenziale senza tanti funambolismi retorici, lieve ironia. Personaggi scolpiti con pochi tocchi, ma niente a che fare con Marlowe. Non scatta la scintilla. Passabile se non si è letto Chandler. Ma anche Hammett o Ross Macdonald.

 

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