Eh no, ragazzi, non mi perdete Enigmi e misteri di A.A. V.V., Polillo 2008. Vi posso perdonare tutto ma non questa sciagurata dimenticanza. Qui siamo di fronte alle migliori penne dell’età d’oro del mystery che non vanno perse. Assolutamente. Anche per fare un confronto con quello che si scrive oggi. E dunque quindici racconti da leggere con cura magari al calduccio del caminetto. Ma basta pure il termosifone.

Qualche spunto: Il grande mistero di Pegram di Robert Barr praticamente una presa in giro dei metodi deduttivi di Sherlock Holmes qui storpiato in Sherlaw Kombs. Una serie di deduzioni, appunto, che si rivelano strampalate; Il caso vendicatore di Anthony Berkeley che offrì lo spunto per il romanzo Il caso dei cioccolatini avvelenati. Talmente conosciuto che non mi ci soffermo neppure; Il villino degli usignoli della nostra Agatha internazionale con un accumulo continuo di tensione per la sorte della signora Alix Martin. Chi è in realtà l’uomo che ha sposato?; Un sabato di pioggia di John Collier, come a dire un omicidio della figlia di Mr Princey “salvato” dal caso, o meglio dall’entrata in scena del capitano Smollett.

Il delitto nella stanza che non c’è di Carter Dickson vale da solo il prezzo del biglietto. Pochi accenni: un morto pugnalato al cuore in una stanza con addosso un impermeabile verde rovesciato e poi ritrovato in un ascensore con l’impermeabile infilato nel modo giusto. La stanza in questione che addirittura sparisce e c’è pure di mezzo il daltonismo….

Con Richard Austin Freeman e Il Sigillo di Nabucodonosor incontriamo il noto dottor Thorndyke, gioia di tutti gli appassionati del cosiddetto metodo scientifico di investigazione che se la deve vedere con un avvelenamento da cianuro di potassio, orme, bastoni da passeggio, un sigillo cilindrico appartenuto a Nabucodonosor (vero e falso) e insomma un sacco di deduzioni tratte da un altrettanto sacco di osservazioni. Poi abbiamo La banconota da 5 sterline di Davide Frome, ma non fatevi ingannare dal nome dell’autore che trattasi in realtà dello pseudonimo della gentil signora Zenith Jones Brown creatrice di Mr Pinkerton, “un vedovo gallese di mezza età” che si intrufola nei casi di omicidio. Qui è alle prese con un corpo impigliato in una cancellata di ferro, più precisamente di Sir Timothy pugnalato alla schiena. Di mezzo c’è anche una banconota da 5 sterline macchiata di sangue fresco. Come succede spesso l’arma non si trova perché bene occultata…

Ma non la faccio lunga. Aggiungo solo i nomi e cognomi degli altri autori: Susan Glaspell, Milward Kennedy, Ronald A. Knox, Melville Davisson Post, Ellery Queen, Dorothy L. Sayers, Vincente Starrett, Israel Zangwill.

E tanto basta e avanza.

 

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