Mentre stavano per chiudere la porta, l’attenzione fu attratta da un oggetto impolverato che luccicò di un bagliore dorato alla luce appena un attimo prima che spegnessero la luce: era una piccola medaglietta di oro che rappresentava San Cristoforo. Sul retro c’era scritto Philip Huyes. Anche questo piccolo oggetto d’oro era impolverato come il resto del pavimento.

- Chissà da quanto tempo è qui...

Lo raccolsero e chiusero la stanza.

Il fondo del corridoio ora era nella penombra. Niente indicava che lì vi fosse stato un omicidio.

- Insolitamente pulita la scena del delitto!

- L’ho notato anch’io.

- Non c’era proprio nulla?

- Nulla. Tranne questo. E uscì dalla carta un piccolo frammento di carta.

Merlini lo prese e lo rigirò fra pollice e indice.

Poi lo riconsegnò.

- E’qui che dicono esserci stato un incendio?

- Per l’appunto.

- E hanno detto di aver visto un bagliore? Ma sono proprio sicuri che si trattasse di incendio?

- Hanno visto fiamme.

- Già...

- Non crede ovviamente...  Neanche noi stentiamo a credervi, ma le persone che hanno deposto sono talmente rispettabili che siamo rimasti alquanto sconcertati.

- Mmmhh...

- A che ora è avvenuto?

- Alle 14 minuto più minuto meno. Ma... gliel’ho già detto: se n’è scordato?

- Era una giornata di sole?

- Ma... che c’entra?

- Mi risponda.

- No. Nuvoloso, ma non ha piovuto.

- Non capisco.

- Beh, questo mi è di conforto: se non capisce lei, noi abbiamo qualche scusante.

Merlini riflettendo si incamminò dietro.

Davanti a loro c’era la finestra incriminata.

- Attraverso questa, dal giardino, hanno visto il bagliore dell’incendio?

- Per l’appunto.

Era una grande finestra piombata, con un’intelaiatura piuttosto vecchiotta: una finestra del genere l’aveva vista tante volte in film medievali: non vi era un vetro unico ma tante formelle di vetro tutte piombate e tutte incastrate in altrettanti piccoli riquadri. La particolarità era che i vetri erano o sembravano prismatici.

- Merlini, perché è così pensieroso?

- Cosa sono questi tanti quadretti di vetro?

- Ah, ma non gliel’ho detto? E’

la Finestra dell’Arcobaleno.

- E sarebbe?

- Una finestra in cui ogni quadro di vetro scompone la luce nei suoi colori base.

- L’effetto dev’essere straordinario.

- Lo può dire forte: Lo vedrà domani !

Stavano per andarsene, quando Merlini si fermò, si avvicinò alla parete e accostò l’occhio.

- Non vedete nulla?

L’altro fece lo stesso.

- Mah, ci sono due piccolissimi fori.

- Gia, parrebbe che qualcuno vi abbia piantato dei chiodini. Ne avete trovati.

- Assolutamente no.

- Strano. E a cosa saranno serviti?

- Ma chissà da quanto tempo forse stanno: non potete mica dire che debbano per forza avere rilevanza col caso.

- No, questo no. Però, forse...  O.K. ha ragione lei, pensiamo ad altro.

Ritornarono quindi indietro.

- Desidererei interrogare personalmente gli abitanti della casa.

- Faccia pure.

Scendendo la scalinata, si diressero a destra e aprirono una porta, entrando in una magnifica biblioteca: qui Merlini, sprofondato in una poltrona davanti al caminetto spento, interrogò personalmente i presenti, ma da nessuno ebbe risposte che potessero in qualche modo essere a prima vista interessanti per lo sviluppo delle indagini.

Nessuno sapeva nulla, tutti erano arrivati la sera prima, ed erano anni che non si erano visti con Philip. Inoltre tutti asserirono che erano arrivati con le migliori intenzioni e fosse stato per la rivalità tra i due fratelli, le cose si sarebbero messe a posto già molto tempo prima.

Una delle domande che più stupirono coloro che erano lì, fu quella che Merlini rivolse ai presenti, nessuno escluso.

- A che ora è riapparso il sole?

- Intorno alle 13,50.

- Potevano essere le 13,30

- Sicuramente erano le 13,45

- Non prima delle 13,50

- Il primo raggio di vero sole mi ricordo di averlo visto che la pendola segnava le 13,35.

- Insomma, è stato sicuramente dopo del 13,30.

Sì generale.

- Strano.

- Perché strano, Merlini?

- Non lo vedete il perché?

- E per di più due testimoni degni di fede, giurano che nessuno sia entrato e uscito in quel corridoio.

- E poi c’è l’incendio.

- Ma possibile che nessuno abbia fatto attenzione al momento preciso in cui si è sviluppato  l’incendio? Che ore erano?

Fu allora che intervenne il giardiniere.

- Erano le 13, 58.

- Beh, almeno...  Mezzora almeno e nessuno ha visto niente: molto molto strano.

- Ma strano, cosa?

- Ah, una cosa che doveva esserci e invece non c’era. E che nessuno ha visto.

- E poi c’è il pezzettino di carta...

- Conta qualcosa?