Crime di Irvine Welsh, Guanda 20009.

L’ispettore detective scozzese trentacinquenne Ray Lennox della polizia di Edimburgo è in vacanza a Miami. Deve solo rilassarsi e poi sposarsi con la bella Trudi Lowe diventata “da impiegatuccia a icona della donna manager”. 

Diciamolo subito. Lennox è ossessionato da un caso di pedofilia avvenuto qualche tempo prima ad Edimburgo contro la bambina Britney Hamil che gli squassa il cervello. Ne risente la relazione con Trudi e quando arriva Ginger “grosso valigione di pelle abbronzata”, poliziotto di Edimburgo in pensione, la cosa si complica e si ritrova a bere e sniffare cocaina. Si ritrova anche a difendere e a salvare una bambina, Tianna, dalla violenza di un pedofilo poliziotto.

Il viaggio con Tianna, che si invaghisce di lui, lo mette in imbarazzo e lo pone di fronte a problemi esistenziali che lo riportano di continuo al caso della piccola Hamil, all’odio viscerale verso i pedofili ed al ricordo del proprio momento sciagurato insieme al compagno Les.

Movimento, spazio, cielo, natura, animali, uomini che fanno paura e uomini che pescano tranquilli, flash back sulla sua storia ad Edimburgo, l’incontro con il pedofilo, gli scontri con quelli di Miami, l’angoscia di Trudi, il loro amore, il sesso, minimi particolari di realtà e di pensiero che si affastellano l’uno sull’altro e concorrono alla ossessione generale (vedi, per esempio il continuo ritornello delle partite degli Hearts) come un grido lacerante nell’aria. Rabbia rabbia e rabbia trasmessa anche a Tianna. Fino all’abbraccio e al pianto liberatorio in questo mondo di merda.

Un po’ troppo urlato e ripetitivo ma in fondo ci sta.

 

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