E' il detective più famoso del mondo, immediatamente riconoscibile dal suo berretto deerstalker e noto per il suo brillante uso della logica, della scienza forense e nel travestimento per risolvere i crimini più sconcertanti. Il suo nome è, ovviamente, Sherlock Holmes. Creato da Sir Arthur Conan Doyle, autore scozzese e medico, Holmes ha fatto la sua prima apparizione nel 1887 in "Uno studio in rosso".

Nel corso dei decenni, il detective è diventata una icona della cultura e ha ispirato un gran numero di altri autori, che hanno creato nuove storie su di lui. Alcuni libri, come il classico romanzo "La soluzione sette per cento" di Nicholas Meyer, tenta di colmare le lacune nella cronologia dei casi suoi casi presenti nel Canone. La serie popolare di Laurie King, invece, presenta un ritratto di Holmes, che inizia dove Doyle ha lasciato, dando al detective inglese un completamento delle indagini durante il suo periodo “pensionistico”.

Nonostante il fascino duraturo e la sua popolarità, di Sherlock Holmes giovane, però, si conosce ben poco, poiché Doyle non ne ha quasi mai accennato. Grazie a questo fatto, l’autore britannico Andrew Lane si trova così ad avere abbondanza creativa nella sua nuova serie Sherlock Holmes: The Legend Begins - che esplora proprio l'adolescenza del detective inglese.

Nel libro appena pubblicato in America, primo della serie, Death Cloud (FSG, 16,99 dollari, scritto per un pubblico tra i 10 e i 14 anni), incontriamo un Holmes che ha 14 anni ed è già in grado di dimostrare il suo acume deduttivo.

Il libro si apre nel 1868. Holmes è impaziente di tornare a casa dal suo odiato collegio per la pausa estiva. Ma il fratello maggiore Mycroft lo va a trovare poco prima a scuola con una brutta notizia: il loro padre, militare, è stato richiamato per un incarico di lungo termine all'estero, mentre la loro madre è troppo malata per poter gestire il ritorno di Sherlock a casa.

Così Holmes si ritrova “consegnato” a trascorrere le vacanze nella casa di una zia e un zio che non ha mai incontrato prima, e che non hanno alcun interesse reale a ospitarlo. Fortunatamente, Holmes si fa presto un amico – l’adolescente di nome Matty - e insieme i due si metteno a indagare sulla morte di misteriosa di due uomini.

Durante l’ìndagine Holmes e Matty vengono aiutati da un arguto americano di nome Amyus Crowe e dalla sua figliola Virginia. Mycroft Holmes ha ingaggiato Crowe come tutor per suo fratello minore, e i ragazzi assieme all'uomo americano scopriranno un mortale - quanto geniale - complotto per uccidere i militari inglesi.

Dopo alcuni capitoli iniziali un po’ lenti che presentano ai lettori il giovane Holmes e la scena del romanzo, Death Cloud diventa presto un libro da leggere tutto d’un fiato, quando Matty e Holmes si trovano a lottare per la propria vita contro un nemico maniacale. C'è un sacco di azione, e anche un briciolo di romanticismo in Death Cloud, dal momento che Sherlock Holmes cade sotto l'incantesimo della bellissima e intrepida Virginia Crowe.

Naturalmente diverse situazioni della storia vengono appositamente lasciate incompiute, assicurando grande interesse nei lettori per il prossimo libro della serie.

I puristi potrebbero lamentarsi che il giovane Holmes è molto più umano che il freddo uomo calcolatore originariamente creato da Conan Doyle. Ma i giovani lettori troveranno un protagonista accattivante, le cui lotte contro il crimine lasciano senza fiato. I fan adulti del detective, invece, potranno godere di questo aspetto speculativo del libro, che mette a fuoco uno Sherlock Holmes così come avrebbe potuto essere da adolescente.