-A proposito, dottore, questo è suo? 

L’Ispettore gli tese l’orologio trovato presso il corpo del sacerdote.

-Edward, ma sì, è l’orologio che dicevi di aver perso. Dove l’avete trovato?

Edward diventò livido e barcollò.

-Appresso al corpo, anzi potremmo dire sul corpo. Dottore, lei dov’era il 25 notte?

-A casa, a dormire

-E non c’è nessuno che possa attestarlo?

Il dottore ebbe un brevissimo momento di indecisione.

-No. Nessuno.

-Dottore, su di lei pesano gravi indizi. Sono costretto a fermarla. Dopo aver preso le generalità, potrà rivolgersi ad un avvocato.

Il dottor Edward Moorehunt fu arrestato seduta stante. Poco dopo arrivò un cellulare che lo prelevò.

L’impressione dell’opinione pubblica fu enorme, anche perché negli ambienti dell’alta società i 2 fratelli Moorehunt erano abbastanza conosciuti; tanto più perché qui si trattava di un omicidio, e per di più di un religioso stimato per la sua carità.

Il processo si sarebbe dovuto svolgere entro un mese: il 28 gennaio era prevista la prima udienza. Ma Ellery Queen non era sereno.

-Ma dico, abbiamo assicurato un assassino alla giustizia. Per di più la sua difesa è stata inesistente, e il suo alibi non regge. Cosa vuoi di più- esclamò suo padre.

-Non sono sicuro che sia lui, anzi so che non è stato. C’è qualcosa che non quadra. Vedi, pare che le ultime parole di Padre O’Rourke, quando già riverso stava per spirare, siano state Perché proprio Lui, Signore. Capisce? Perché proprio Lui e non, invece proprio Lei?

-Non capisco. Cosa vuol dire?

-Io me lo sono chiesto. Accanto al corpo abbiamo trovato quelle lettere tracciate nella neve, da una mano morente. OH GOD, WHY JO..N? E quei segni che sembravano essere una H mal disegnata. E abbiamo pensato lì sul fatto ad un assassino. Ma se invece, lui stesse meditando e nel momento in cui fosse morto avesse dovuto aggiungere..

-Un’altra lettera? Un’altra parola?

-No, un semplice triangolino.

-Un triangolino? Ma che stai dicendo?

-Prendi una penna ed un foglietto di carta, pa’: ti ricordi com’era scritta quella lettera che noi abbiamo pensato fosse una H?

-Perché non lo era?

-No, non era un’ H.

-E cosa diamine era?

-Aggiungi un triangolo sopra l’H, avendo cura di far combaciare la base del triangolo sulla linea trasversale della lettera, con il vertice al di sopra. Cosa hai?

-Bontà di Dio! Una A

-Allora viene..

-JOAN.

-Questa poi.. Non avremmo dovuto cercare un uomo, ma una donna! Il prete ha prima inciso le due gambe, poi la barra trsversale e, quando stava chiudendo la A, unendo le due gambe insieme, la morte l’ha colto.

-Esatto. E ho controllato che tra gli orfanelli: c’è una Joan. Inoltre quella piccola piazza, papà, era costruita come un grande gazebo: uno spiazzo chiuso dalle querce e dagli abeti, che costituivano come una cupola naturale, in cui l’unica porzione libera, attraverso cui si potesse vedere il cielo era il centro. Ma quando lui si è accasciato, non era arrivato al centro; era ancora un po’ dietro. Guardando in alto, non avrebbe visto il cielo, ma il fogliame, i rami..

-Continuo a non capire. E anche se fosse, dove ci condurrebbe questa teoria?

-Poniamo che l’assassino fosse appostato su un ramo sopra la testa del prete: nel momento in cui egli china la testa e si inginocchia, l’assassino o meglio l’assassina, gli lancia un pugnale alla nuca: il bersaglio è a due-tre metri e non c’è possibilità di sbagliare. Inoltre la lama non è lunga e non si vede, e per di più è buio. Il sacerdote, per quella sua malattia, non sente il dolore, rialza il collo e solo allora annaspa a cade. E noi abbiamo pensato che il colpo l’avesse ricevuto alle spalle, non sopra la testa. Ecco spiegato l’assassino invisibile. Poi guarda in su e vede il fogliame, e nel fogliame il volto dell’assassina. E probabilmente in quel momento l’assassina perde il controllo e commette il suo grande errore: le cade inavvertitamente un orologio, assai compromettente.

-Ma come fa a dimostrare che non stesse appostato sui rami proprio il dottore?

-Perché quelle sono propaggini di rami, e quindi poco resistenti: il peso che potevano sopportare era relativo, non certo quello di un adulto. Inoltre, è arrivato il rapporto della Polizia scientifica: le impronte rilevate sul pugnale non sarebbero solo quelle del dottore, ma ve ne sono delle altre stratificate sulle prime di una mano diversa.

-Significa che il pugnale è stato prima afferrato dal dottore e poi da altra persona?

-Esatto. Il dottore non è l’assassino, tutt’al più il complice o l’istigatore.

-E l’assassina chi sarebbe secondo te?

-Chi è, non chi sarebbe.

-Chi è?

-Joan Hambrose.

-Ma noi abbiamo visto una ragazzina che si chiamava così, ma non era Joan, era Angela.

-Già.

-Ho capito.

-Non ci resta che andare all’Orfanotrofio.