Ci andarono subito.

L’auto d’ordinanza con l’ispettore e suo figlio, si fermò davanti, e poco dopo arrivò un’altra, da cui scesero tre agenti.

-Ma perché ucciderlo? Non l’ho ancora capito, disse l’ispettore.

-Perché Padre O’Rourke aveva scoperto probabilmente che il loro rapporto doveva esser ben più che un semplice flirt; e attaccato com’era alle sue creature, avrebbe rivelato tutto, e scatenato uno scandalo.

Padre Robertson si fece avanti.

-Chi cercate?

Glielo dissero. Sbarrò gli occhi.

-Non è possibile, vi state sbagliando.

Ma al salire degli agenti lungo le scale dell’ Istituto, nel mormorio generale, una finestra si aprì al terzo piano e una figura cadde nel vuoto, seguita da un tonfo. Poi un grido lacerò il silenzio.

Una figura, con una gran massa di capelli biondi, si era spiaccicata sul selciato.

-Joan Hambrose. La sorella di Angela.

-Angela non ha sorelle.

-Cosa? Ma..allora?

Angela Hambrose aveva festeggiato la fine dell’anno nel modo peggiore. All’anulare sinistro quell’anello d’oro, così inconsueto per un’orfana povera e senza niente, che avevano notato la prima volta. Al di dentro era incisa una dedica:

Ad Angela J. da Edward.

-Non ci capisco nulla. Ma..chi è morta?

-L’assassina. Joan.

-Ma si chiamava Angela!

-Si chiamava Angela J. Hambrose, ti ricordi? Era scritto sulla cartellina che aveva sul braccio.

-Dio Santo! E’ vero!

-E scrivendo quella A col sangue diceva che era stata JOAN, ma anche ANGELA

-Rimane da capire chi possa essere l’autore o l’autrice della misteriosa lettera anonima che ha originato il tutto, però.

-Non lo sapremo mai: la busta e la carta arano dozzinali, ed era stato usato anche un lapis. Come mai potremmo risalire alla sua identità con così pochi dati? Piuttosto..hai capito perché era reticente a confessare il nostro dottore? Non è un assassino, ma un pervertito !

Angela J. Hambrose non aveva che undici anni.

  F I N E