Con il titolo Piazza San Sepolcro (2012), lo scrittore Gianni Simoni inizia una nuova serie che avrà come protagonista l’ispettore Andrea Lucchesi.

Sarà un vero dispiacere per i tanti lettori che si erano affezionati ai gialli che avevano come protagonisti la coppia formata dal commissario Miceli e dall’ex giudice Petri di cui la TEA aveva pubblicato i cinque titoli della serie. Sicuramente data la bravura di Gianni Simoni questa nuova serie ambientata a Milano non farà rimpiangere la precedente e seguiremo le indagini dell’ispettore Andrea Lucchesi, milanese ma nero di pelle, in forza al commissariato di via San Sepolcro, nel settore “furti e rapine”.

In questo primo libro, il lettore conoscerà l’ispettore Lucchesi, nato a Milano ma ha la pelle un poco troppo scura (e questo non gli piace) in quanto sua madre era eritrea. E’ un solitario, un poco scontroso e un carattere ruvido, ma è un bravo poliziotto trasferito per punizione al commissariato di di piazza San Sepolcro.

Ora deve indagare su due brutti avvenimenti: trovare un maniaco sessuale che approfittando della nebbia o della cattiva illuminazione di alcune vie, punta il coltello alla gola della malcapitata di turno e la violenta.

Altro caso è l’uccisione, con un colpo di pistola di un giovane il cui corpo è stato trovato in un giardinetto.

Indagini difficili, che sembranon non avere nulla in comune. Ma sarà proprio cosi?

un brano: 

Le otto di sera quando Andrea Lucchesi, ispettore della sezione «Furti e rapine», uscì dal palazzo di via Fatebenefratelli. Quarantasei anni, ma non aveva fatto carriera. Dopo un paio di concorsi falliti aveva lasciato perdere. Sul suo stato di servizio pesavano due procedimenti disciplinari e due penali, per lesioni e oltraggio, da cui era uscito per il rotto della cuffia.

Per arrivare in via Scaldasole, dove si era trovato una stanza in affitto dopo che la moglie l'aveva mollato, ci avrebbe impiegato più di mezz'ora, ma lui si muoveva sempre a piedi. La macchina era stato costretto a venderla e odiava anche i tram.

Arrivò a casa verso le nove. Se l'era presa comoda, perché in quel monolocale col cucinino a vista e un gabinetto di due metri quadri, cercava di starci il meno possibile. Lo deprimeva. Si fece i suoi cinque piani di scale a piedi e aprì la porta. Appese il giaccone a un gancio e si sprofondò nella poltrona che, più tardi, avrebbe trasformato in letto...

L’autore: 

Gianni Simoni è un ex magistrato, ha condotto quale giudice istruttore indagini in materia di criminalità organizzata, di eversione nera e di terrorismo. Presso la Procura generale milanese ha sostenuto l'accusa nel processo d'appello per l'omicidio Ambrosoli e ha condotto l'inchiesta giudiziaria sulla morte dì Michele Sindona nel carcere di Voghera.

Presso Garzanti ha pubblicato Il caffè di Sindona, in collaborazione con Giuliano Turone. I casi dell'ex giudice Petri e del commissario Miceli apparsi in TEA sono: Un mattino d'ottobre, Commissario domani ucciderò Labruna, Lo specchio del barbiere, La morte al cancello, Pesca con la mosca.

la “quarta”: 

L’inverno milanese è freddo e nebbioso, e le luci dei lampioni non bastano a rischiarare le strade di periferia dove un maniaco sessuale attende nell’oscurità le sue vittime armato di un coltello. Donne sole, che prese alla sprovvista vengono violentate e poi abbandonate alla loro disperazione. In quegli stessi giorni, in un bel giardino del centro, viene trovato il corpo senza vita di un giovane; in mezzo alla fronte un foro perfetto, lasciato dal proiettile che lo ha ucciso. C’è qualche legame tra i casi di stupro e l’omicidio? E perché mai proprio l’ispettore Lucchesi, della sezione Furti e rapine del commissariato di piazza San Sepolcro, si trova coinvolto nelle indagini? Perché Andrea Lucchesi, due procedimenti disciplinari e due penali alle spalle, appena trasferito nella sede centrale da via Fatebenefratelli per colpa del suo pessimo carattere, è uno dei migliori elementi che la polizia milanese abbia mai avuto. Perché Lucchesi, arrabbiato col mondo, ma soprattutto col colore della sua pelle nera ereditata dalla madre eritrea, solitario, troppo affezionato al fumo e all’alcol, aggressivo, scontroso, è un uomo che, pur con tutte le sue debolezze, non sa scendere a compromessi e per difendere il suo ideale di giustizia non guarda in faccia nessuno. Nemmeno se, in nome di quella giustizia, deve giocarsi la carriera o, peggio, la vita…

Gianni Simoni, Piazza San Sepolcro (2012)

TEA, collana Narrativa TEA, pagg. 232, euro 12,00