Arriva in questi giorni in libreria il romanzo Un mattino d’ottobre (2011)  dell’ex magistrato Gianni Simoni.

Questo è il primo caso della celebre coppia, il romanzo è stato già pubblicato nel 2007, ma questa edizione è stata completamente rivista dall’autore. Gli altri tre romanzi, tutti pubblicati da TEA sono: Commissario domani ucciderò Labruna (2010); Lo specchio del barbiere (2010) e infine La morte al cancello (2011).

I protagonisti dei quattro romanzi sono il commissario Miceli e l’ex giudice Petri di cui forniamo una rapida scheda di ognuno:

L’ex giudice Petri si chiama Carlo e ha scelto la pensione anticipata per uscire da un sistema troppo rigido e servire la giustizia dalle retrovie, anche se finisce sempre in prima linea, suo malgrado.

Non farebbe mai nulla senza confrontarsi con Anna, sua moglie, la sola a dargli vero filo da torcere.

Fuma, qualche volta la pipa, legge Repubblica, ama il buon vino e si reputa un ottimo cuoco, a dispetto di tutti i suoi ospiti. Ha un'inguaribile senso della giustizia, per la quale è disposto a sacrificare ogni cosa, anche se stesso.

Il commissario Miceli di nome fa Salvatore (ma solo la moglie e l'autore possono chiamarlo così).

È stanco delle brutture legate al suo mestiere, e gli manca poco alla pensione, ma non per questo è disposto a scendere a compromessi. Mai.

Ogni sera, nonostante tutto, torna a casa sereno, perché sa che la moglie Lucia lo aspetta sempre con l'affetto del primo giorno. Odia il fumo, ma non impedirebbe mai a Petri o all'ispettrice Bruni di fumare nella sua stanza durante le indagini.

Gli piace mangiare e bere tanto e bene, ma soffre di un'antipatica gastrite e quindi è sempre a dieta.

L’autore: 

Gianni Simoni, ex magistrato, ha condotto quale giudice istruttore indagini in materia di criminalità organizzata, di eversione nera e di terrorismo. Presso la Procura generale milanese ha sostenuto l'accusa nel processo d'appello per l'omicidio Ambrosoli e ha condotto l'inchiesta giudiziaria sulla morte di Michele Sindona nel carcere di Voghera.

Presso Garzanti ha pubblicato Il caffè di Sindona, in collaborazione con Giuliano Turone.

Ecco cosa dice l’autore di se stesso:

Quello del magistrato è un lavoro che segna profondamente, Lo è stato anche nel mio caso e, ritengo in quello dei colleghi che al «poliziesco» si dedicano o si sono dedicati. Indubbiamente vi è il desiderio di appagare una voglia di giustizia e di chiarezza che oggi, nelle aule giudiziarie, appaiono sempre più utopistiche.

Per quanto mi riguarda, tuttavia, vi è anche il semplice divertimento dello scrivere in una dimensione, quella del «giallo», che non impegna troppo, non impone di mettersi in gioco più di tanto; ma, nello stesso tempo, permette di far comprendere al lettore da che parte si sta, cosa che in un Paese come il nostro, soprattutto in questo momento, mi pare obbligatoria.

Così, potrei dire, sono nati i miei gialli, e così è nata l'accoppiata Petri-Miceli.

la “quarta”: 

Brescia, 27 ottobre, ore 8.00: l’ingegner Rava lascia casa sua in auto. Ore 9.10: Giorgio Anselmi, autotrasportatore, mette in moto il suo furgone. Ore 9.15: la piccola Giulia, quattro anni, figlia di un noto avvocato e di una stimata pneumologa, col suo vestitino giallo, si avvia al parco sotto casa accompagnata da Santina, la baby sitter. Ore 9.47: la mamma di Giulia compone un numero di telefono. Il cellulare dell’ingegner Rava squilla all’improvviso, quanto basta per distrarlo e fargli mancare uno stop. Il furgone di Giorgio Anselmi arriva troppo veloce all’incrocio. Una spaventosa carambola e, alla fine, un fagottino giallo informe resta sul marciapiede. È solo l’inizio. Due settimane dopo, l’ingegner Rava viene trovato morto, assassinato. Tre settimane dopo, Santina Vergottini sta passeggiando da sola, quando due colpi la raggiungono al torace. Quasi due mesi dopo, Letizia Strambi, pneumologa, in auto davanti a casa, si becca due pallottole in fronte. Un orrore inarrestabile, destinato a mietere altre vittime, apparentemente innocenti e slegate l’una dall’altra. Una sfida ardua per l’ex giudice Petri e il commissario Miceli e la sua squadra. La soluzione sembra sempre più lontana a mano a mano che ci si avvicina alla fine. Eppure era tutto chiaro, scritto fin dall’inizio.

Gianni Simoni, Un mattino d’ottobre (2011)

TEA, collana Narrativa TEA, pagg. 291, euro 12,00