Gargoyle si apre al genere  poliziesco e lo fa in questi giorni con il romanzo I collezionisti dei destini di  Stephen J. Cannel in libreria dallo scorso 26 giugno.

Io riconosco il distintivo del mio ufficio come simbolo di pubblica fede, e lo accetto perché affidatomi dalla società fino al momento in cui verrò meno all’etica del mio servizio.

Shane Scully, sergente dello smisurato e ultra-ramificato Dipartimento di polizia di Los Angeles, riceve nel cuore della notte la chiamata di Barbara Molar, una sua antica fiamma. Preda della furia del marito, la donna invoca aiuto finché la comunicazione non si interrompe di colpo. Allarmato, Shane si precipita dai Molar riuscendo a salvare Barbara dalla violenza del coniuge ma uccidendo quest’ultimo nella colluttazione. La disgrazia si rivela un vero boomerang: Ray Molar era infatti un tenente pluridecorato, forte di un’enorme popolarità tra i poliziotti. Shane è rinviato al giudizio e il suo fascicolo viene assegnato al procuratore Hamilton dell’Unità Affari Interni, il regno dei cosiddetti “collezionisti di distintivi”: quegli agenti che, designati a investigare sui colleghi, ne determinano in modo irreversibile le carriere attraverso l’eventuale e definitiva confisca del distintivo. A peggiorare la situazione, c’è il fatto che il sergente Alexa Hamilton ha più di un pregiudizio negativo nei confronti di Shane Scully.

Con quasi l’intero Dipartimento contro e inviso, al contempo, ai vertici della Pubblica amministrazione della città (Molar era stato autista e guardia del corpo del sindaco), Shane intuisce di trovarsi addentro un intrico molto più vasto di quanto appaia, dove la sua carriera e il suo onore sono soltanto alcuni dei tasselli in gioco. Ben presto anche l’acuto sergente Alexa Hamilton si rende conto che qualcosa non quadra, a cominciare dall’aura leggendaria che seguita ad avvolgere Raymond “Dente d’acciaio” Molar anche da morto. Shane e Alexa avviano, così, un’indagine senza esclusione di colpi, che si dipana tra omicidi, ricatti, rapimenti e frodi d’ogni tipo, fino a scoperchiare un mefitico calderone d’inimmaginabile corruzione.

Arricchito di momenti introspettivi di struggente delicatezza – inconsueto per un thriller d’azione pressoché ininterrotta –, I collezionisti di destini racconta magnificamente il tortuoso cammino compiuto da qualsiasi uomo giusto per scagionare se stesso a causa della miseria del mondo.

L’autore

Stephen J. Cannell (Los Angeles, 1941 - Pasadena, 2010) è stato un maestro della narrativa seriale americana, con cui si è misurato in varie vesti (scrittore, sceneggiatore, produttore e attore). Malgrado una grave forma di dislessia, nel 1964 Cannell si laurea in Giornalismo e, di lì a qualche anno, inizia a collaborare con la Universal come autore free lance di alcuni episodi de “Il tenente Colombo” e “Ironside”. Dal 1971 la collaborazione con la major diventa stabile e Cannell si distingue quale sceneggiatore di serie tv di grido come “Agenzia Rockford” (vincitrice di tre Emmy Award nel 1977, 1979 e 1980) e “Ralph supermaxi eroe”. Nel 1979 fonda la Stephen J. Cannell Productions e nel 1986 i Cannell Studios, realizzando alcuni tra i successi seriali più significativi del ventennio a venire, tra cui “A-Team”, “21 Jump Street” e “Renegade”. Nel 1996 esce il suo primo romanzo, The Plan, un thriller sui tentacoli della mafia nella politica a stelle e strisce, che diventa subito un bestseller negli USA; segue un’altra mezza dozzina di libri in un crescendo di vendite. Nel 2001 Cannell inizia a scrivere il ciclo del detective Shane Scully: otto romanzi, tutti bestseller del New York Times, pubblicati tra il 2001 e il 2011, che vendono in totale circa un milione e mezzo di copie nei soli Stati Uniti. I collezionisti di destini, primo titolo del ciclo, resta quello di maggiore successo con 240.000 copie vendute.

Gargoyle Extra, 978-88-89541-87-6, 15,90 €, pp. 378, titolo originale The Tin Collectors, traduzione Benedetta Tavani - in libreria dal 26 giugno 2012