- Buongiorno Giallo. Ancora una volta ti vedo incazzicchiato alquanto. Prima con i recensori ed oggi…

- Oggi con certi scrittori ed editori che sfruttano apertamente situazioni ed argomenti assai delicati che stanno andando di moda.

- E quali sarebbero questi argomenti così delicati?

- Quelli dei bambini soggetti a violenze di ogni tipo, compresa la pedofilia.

- Mi pare che sia nella realtà delle cose. Ogni giorno se ne sente in giro qualcuna. Anche alla televisione…

- E’ diventato un mercato.

- Ma via, la fantasia è specchio della realtà e viceversa.

- Hai visto quante copertine?

- Che copertine?

- Ma quelle che espongono brutalmente i bambini! Di spalle lungo una strada deserta, di fronte nel bosco o dietro un albero del bosco stesso, in un campo di grano, dietro un libro, visti da lontano o da vicino con le loro facce pulite, intere o spezzate, gli sguardi tristi, gli occhioni (in terribile aumento) disarmati e disarmanti.

- Meglio conoscere queste storie ed essere colpiti dalle copertine piuttosto che…

- …E se non ci sono in carne e ossa ci sono gli oggetti a ricordarcelo: uno zaino, una bambola, un vestito, una bicicletta, una sciarpa, delle piccole scarpine. O la figura imponente e minacciosa di un adulto. Una mercificazione del dolore.

- Ti vedo troppo preso. Non vorrei che…Hai in mente un libro?

- No, qualcosa di meglio.

- Un reportage giornalistico?

- Qualcosa di più intimo, di più concreto.

- Un incontro con qualche scrittore?

- Bravo, l’hai detto.

- Magari alla televisione.

- Ho detto qualcosa di più intimo, di più riservato. Di personale, insomma.

- Allora a casa sua.

- In qualsiasi luogo dove non ci sia nessuno.

- Porc… non fare lo sciocco.

- Non avere paura, un incontro tranquillo ma efficace. Fidati.

- Ma…

- Se ti dico di fidarti, fidati.

- Mi fido.