Fra il gennaio e il febbraio del 1939 appare a puntate l’ultimo romanzo del Lupin di Leblanc, Les milliards d’Arsène Lupin. Da circa un mese è morto Pierre Lafitte, l’uomo che ha fatto nascere il personaggio perché ha spinto il suo autore a scriverne, ma da ogni morte nasce una nuova vita: da due anni, dall’altra parte del mondo, è nato il degno erede di Leblanc.Il 26 marzo 1937 a Hamanaka (Giappone) nasce infatti Kazuhiko Katō che appena diventato mangaka firma le sue storie a fumetti con un nome particolare: Monkey Punch, pugno di scimmia. Che sia un velato richiamo alla zampa di scimmia che nel 1905 precedette di soli due numeri la nascita di Lupin? Fatto sta che il 10 agosto 1967 pubblica la prima avventura di un personaggio destinato ad imperitura fama: Rupan Sansei, noto nel mondo come Lupin III.Nonno del personaggio di Leblanc, si presenta con una causa legale per l’utilizzo del nome, proprio come quella che subì l’autore francese per aver usato il nome di Holmes. Anche in questo caso si dovette cambiare nome, e per i primi anni della sua vita il personaggio poteva chiamarsi Lupin III solo in Giappone: per il resto del mondo doveva essere Rupan.Al di là del successivo grande successo del personaggio, in ogni tipo di forma di comunicazione, la prima avventura di Rupan/Lupin non lascia dubbi: una festicciola viene funestata dalla notizia che fra gli ospiti si annida il temibile Lupin, il primo sospettato è biondo e la storia si chiude con Lupin portato via in manette dal suo (futuro) eterno antagonista Zenigata. È la versione moderna de L’Arrestation d’Arsène Lupin, e il cerchio si chiude.Il Lupin giapponese è frizzante e irriverente, e non disdegna giocare con i dettami del genere che sta in fondo parodiando: farebbe la felicità di Maurice Leblanc, il romanziere che divenne famoso parodiando i romanzieri famosi.