Su Diva (Sky) va in onda Miss Fisher delitti e misteri, serie australiana tratta dai romanzi di Kerry Greenwood. Sono gli anni Venti, e Miss Phryne Fisher (Essie Davis), affascinante nobildonna, torna a Melbourne dopo un lungo viaggio per il mondo, e si ritrova a vestire i panni di Poirot, solo che ha un guardaroba decisamente migliore. Se il destino le fa incontrare quando bell’uomo da sedurre, si sveste con altrettanta grazia.

Trasmessa già dalla Rai come riempitivo estivo, la serie in realtà ha riscosso un enorme successo in Australia. Sarà per il ritratto di Fisher, donna indipendente, ironica, smaliziata. Non solo ficca il naso dove non dovrebbe, ma il suo passato è ricco di avventure. Non rinuncia allo stile e alla classe, e rilancia come già Downton Abbey la moda di inizio secolo scorso. Eppure la particolarità e il fascino di questo racconto risiedono anche in altro.

In primo luogo, come nella serie di Fellowes, c’è, anche se in maniera meno evidente, il tentativo di raccontare un’epoca passata, che si vena così di ironia e nostalgia. La cameriera di Fisher ha paura di rispondere al telefono, e ci ricorda Lady Violet che non sopporta la luce elettrica. Allo stesso tempo però quel che conta, come anche in Downton, è la carrellata di volti al femminile alle prese con un’epoca soffocante.

Ogni ricerca della propria identità si fa così battaglia con la società. Anche in un racconto leggero come quello di Miss Fisher si trattano così temi quali l’aborto non regolamentato, con tutti i suoi rischi. Così, tra un vestito e l’altro, si affrontano antichi drammi femminili, eppure sempre attuali.