Lo spietato Re del Terrore, la cui nera presenza terrorizza anche i criminali più incalliti e il cui nome, Diabolik, è pronunciato con timore da tutti, venne “partorito” dall’immaginazione di una donna intraprendente e un po’ ribelle che, insieme alla sorella minore, ebbe il coraggio di affrontare pregiudizi, critiche e processi nella sua avventura verso l’autonomia.

Angela Giussani nasce a Milano nel 1922 e fin da subito si contraddistingue per la sua grande determinazione. Lavora come fotomodella, poi entra nel mondo del giornalismo e, in un periodo in cui le donne che osano mettersi al volante di un’automobile sono ancora guardate con sospetto, lei prende addirittura il brevetto di pilota d’aereo. Nel 1946 sposa l’editore Gino Sansoni e si lascia trascinare nelle innumerevoli iniziative del marito, lavorando per la sua casa editrice come autrice e redattrice.

Tuttavia una donna come lei non può rimanere a lungo all’ombra del marito: decide quindi di diventare indipendente e crea una propria casa editrice con il nome di Astorina, il cui primo progetto, un fumetto sulle avventure di un pugile, Big Ben Bolt, non ottiene grande successo e dura soltanto due anni. Il successivo progetto andrà incontro a un destino completamente diverso e renderà immortale il nome delle sue ideatrici: le avventure di Diabolik infatti continueranno a essere pubblicate per oltre cinquant’anni, con numerose ristampe periodiche.

Diabolik nasce, secondo la leggenda, dalla lettura di un romanzo di Fantômas che Angela avrebbe ritrovato per caso su un treno. Nel 1962 esce il primo numero del fumetto, contenente una storia ideata dalla stessa Angela.

Dopo i primi tredici numeri Luciana Giussani fa la propria comparsa nel “diaboliko” mondo creato da Angela, diventando così la più stretta collaboratrice della sorella e ideando con lei le nuove avventure del grande criminale.

Angela muore nel 1987 e Luciana continuerà a portare avanti la direzione dell’Astorina da sola, fino alla sua stessa morte, avvenuta nel 2001.

Accanto a Diabolik, l’altra grande creazione delle sorelle Giussani è stata la bellissima e pericolosa Eva Kant.

In pochi sanno che Eva non è sempre stata la compagna di Diabolik: il suo primo marito si chiamava Lord Anthony Kant, morto in circostanze misteriose, forse ucciso dalla stessa moglie. Allo stesso tempo, nei primi numeri del fumetto, Diabolik è fidanzato con l’ingenua Elisabeth Gay, la quale, scoperta la vera identità del suo compagno, presa dall’orrore, lo denuncia alla polizia. Solo nel terzo numero, L’arresto di Diabolik, Eva fa la sua prima comparsa: Diabolik è in arresto a causa del tradimento di Elisabeth e rischia la ghigliottina, ma la sua futura compagna, che può già vantare i propri trascorsi di avventuriera e spia industriale, lo salva con una sorprendente trovata, dimostrando fin da subito una freddezza pari a quella del Re del Terrore.

All’inizio Eva accetta di rivestire un ruolo subordinato a quello di Diabolik e spesso viene ritratta in preda alla disperazione per essersi lasciata trascinare in un incubo dal quale le è impossibile sfuggire a causa del suo amore per lo spietato criminale. Con il passare del tempo però il rapporto fra i due complici evolve: entrambi i personaggi sembrano maturare e assimilare l’uno le caratteristiche dell’altro, raggiungendo uno stato di pari valore. Diabolik, inizialmente un crudele ladro privo di scrupoli, “ammorbidisce” gradualmente il suo carattere e in un certo senso sviluppa un proprio codice etico. Al contempo Eva ottiene sempre maggiore indipendenza, fino a diventare il personaggio principale di alcuni episodi fra i più significativi. Si veda per esempio L’ombra della morte, uscito nel 1994, in cui Diabolik è assente per 100 pagine su 120.

Eva diventerà presto simbolo di raffinatezza e sensualità: un moderno modello di femminilità, soprattutto grazie all’indipendenza che riesce infine a conquistare. Nel corso degli anni sarà testimonial di numerose campagne pubblicitarie e icona visiva della moda femminile. Il suo personaggio verrà sfruttato anche ai fini della comunicazione sociale, in particolare nell’ambito dell’autodifesa femminile.

La conferma del suo successo sarà la conquista di una propria testata, avvenuta nel 2003 con l’uscita dell’albo speciale Eva Kant – Quando Diabolik non c’era.

Ci sono voluti molti anni, ma alla fine la forza di Eva ha avuto la meglio su tutti i pregiudizi.