Le tre Meduse di J.J.Connington, Mondadori 2020.

Castello di Ravensthorpe nella campagna inglese. La storia si apre con il colloquio tra il sovrintendente di polizia sir Clinton Driffield, ritornato dal Sudafrica, e Cecil Chacewater, fratello minore di Maurice che ha ereditato tutti i beni dal defunto padre. E’ in programma una festa mascherata per festeggiare il ventunesimo compleanno della loro sorella Joan. Il che non rende tranquillo Clinton. Un ballo è sicuramente apprezzabile se tutti gli invitati sono a viso scoperto, ma se le facce sono coperte da maschere…Anche perché Maurice è in possesso di una preziosa collezione ereditata che vuole vendere ad un magnate americano, tra cui tre medaglioni autentici con relative copie attribuiti a Leonardo da Vinci che raffigurano la mitologica Medusa.

E qui viene il bello. Qualcuno, ovvero proprio Cecil, la cugina Ida e l’amico Faustus decidono di organizzare uno scherzo, un furto simulato rubando le Meduse, dopo aver spento l’interruttore centrale e immobilizzato il custode. Alle ventitré e quarantacinque prima che vengano tolte le maschere. E così avviene. Ma qualcosa non quadra perché si sente addirittura uno sparo e il ladro è un’altra persona diversa da quella stabilita che fugge via rincorso da Michael Clifton, fidanzato di Joan. Niente, non si trova, sparito nel nulla. E c’è di più. Nella vetrina spaccata contenente i medaglioni sono ritornati quelli originali. Chi li ha riportati e perché rubare solo le copie? Pazzesco…

Bella gatta da pelare per sir Clinton, ironico e burlesco ma anche ostinatamente deciso al momento opportuno e l’ispettore della polizia Armadale. Due personaggi che si contrasteranno con le loro ipotesi lungo tutto il racconto, mettendo in rilievo soprattutto le indubbie capacità del primo, fornito anche di ottima cultura (legge pure Edgar Allan Poe) e di una brillante fantasia.

Impossibile fare un resoconto senza svelare troppo anche perché i meccanismi d’azione risultano veramente complicati. Buttiamo giù qualche spunto. Intanto possiamo dire che l’artefice del furto doveva essere venuto a conoscenza, in qualche modo, dello scherzo. Sono da tenere d’occhio altri personaggi come il referente del magnate americano che deve acquistare la collezione prestigiosa, il suo cameriere, il suo autista e il guardiacaccia. Inoltre i due fratelli Chacewater si odiano proprio a causa dell’eredità e perché innamorati della stessa ragazza, ci saranno sparizioni, falsi personaggi, una bizzarra maledizione delle fate, passaggi segreti, superstizione, l’Uomo Bianco e l’Uomo Nero in giro (giuro), lettere false, un otofono Marconi (a cosa servirà?) e altre diavolerie compresi i morti ammazzati, naturalmente. Trucco finale del nostro sir Cecil per smascherare l’assassino con relativo inseguimento e sua ricostruzione di tutto il pazzesco ambaradan nei minimi particolari. Una storia davvero incredibile.

Per I racconti del giallo abbiamo La suggeritrice di Filippo Semplici

Piove. Una donna, Alma Guerrieri, su una panchina del Parco delle Viole. E’ sola con i suoi pensieri. Rimugina sul marito Albert che continuamente la tradisce. Pillole, unico antidoto per tristezza e paura. Ed ecco arrivare una signora alla quale, entrata in confidenza,  confessa il suo tormento. Anche la signora ha avuto un marito simile. Ma se ne è liberata. Con l’omicidio…