La creatrice di vedove di Hannah Morrissey, Mondadori 2025.

Per la trentunenne Morgan Mori Black Harbour sulle sponde del lago Michigan è “il brodo di cottura” delle persone “puramente e intrinsecamente cattive”. Piercing da tutte le parti, allampanata, sguardo assassino, si erainserita bene solo a “Le Rovine” ma ora è ritornata nel luogo dei dolori e dei rimpianti per un servizio fotografico alla ricca famiglia Reynolds composta da: la bella Eleanor ovvero la vedova nera di Clive, Don il suo attuale compagno e i figli Bennett, Cora, Carlisle e David con tutti i conflitti e i segreti che si porta appresso.

Personaggio alternato con il detective Ryan Hudson anche lui con un passato doloroso alle spalle e quello del presente quando vomita davanti alla scena dell’amico Brix Garrisonucciso a colpi di pistola in un negozio. Dalla tasca un biglietto rosso con un messaggio “Benvenuto alle Rovine. Dove abita il tuo vero sé”. Cosa può significare?…

Garrison stava indagando su un fatto avvenuto vent’anni prima nel 2000 con la misteriosa sparizione di Clive Reynolds senza lasciare traccia dando adito a diversi dubbi: ucciso da uno della famiglia o dalla stessa moglie? Fuggito con un amante? Tutto si complica quando nel lago Michigan riemerge un’automobile con dentro un cadavere ridotto a scheletro. Che sia quello di Clive? Ed ecco che il sergente Kole affida a Hudson proprio il lavoro iniziato da Garrison per risolvere il mistero del classico “cold case”.

Avremo questa indagine e quella relativa all’uccisione di Garrison alla quale aveva assistito la stessa Morgan e di cui è stato accusato lo spacciatore Tobias Shannon fratello di Hudson!

Una vera e propria alternanza Hudson-Morgan, ricordi e ricordi, il passato che riemerge con la sua violenza e il suo dolore insieme a scoperte inaspettate, davvero incredibili. Insomma al centro questi “due destini condannati a intrecciarsi nella desolazione del gelido Nord.”

Il tutto nella solita, bella traduzione di Mauro Boncompagni. Da non perdere.

Buona lettura.