Se i gatti potessero parlare di Piergiorgio Pulixi, Marsilio 2025.

Si parte con un delitto nella sala della biblioteca di una nave che ricorda Assassinio sul Nilo della Christie. Da certi elementi particolari (vedi la penna stilografica Parker e la pipa dalla foggia antiquata) si capirà in seguito, poco dopo la sua presentazione, essere il morto ammazzato Aristide Galeazzi, il giallista italiano reso famoso dal suo investigatore Brizzi. Invisibili spettatori Miss Marple e Poirot, due gatti di Marzio Montecristo che hanno reso celebre la sua libreria Les Chats Noirs. Trovandosi però in brutte acque finanziarie, soprattutto per il suo maledetto carattere (dall’“aura irascibile”), ha accettato di partecipare ad un tour, organizzato dalla casa editrice Polpicella intorno alla Sardegna, portando con sé anche l’ispettore Caruso, prossimo membro del club di lettura degli “investigatori del martedì”, insieme alle due mascotte feline.
Aristide Galeazzi avrebbe dovuto terminare il suo nuovo romanzo Maestrale di sangue proprio sulla nave. Venuto a conoscenza di qualcosa di sconvolgente ha deciso però di vendicarsi, facendo sapere che avrebbe fatto morire il suo grande personaggio Brizzi con l’ ultima indagine. Ecco allora, tra gli altri, un possibile movente per diversi personaggi che gli girano intorno, della sua forzata dipartita…
Sulla nave, ad un certo punto addirittura in balia di una tempesta, si intrecciano sospetti, tensione, paura, bugie, tradimenti. Di mezzo il denaro, la fama, l’invidia, il rancore. Ma chi ha ucciso Aristide Galeazzi?…
Certo, se i gatti potessero parlare tutto sarebbe risolto. E, infatti, per Marzio Montecristo, è come se parlassero…
Durante la storia bene intrecciata (non mancano veloci dialoghi ricchi di battute insieme a tristi flash sulla povertà e la solitudine) avremo citazioni giallistiche a tutta randa a partire dai gatti, e mi immagino il divertimento dell’autore nel rispolverare celebri capolavori contornati da altrettanto celebri personaggi.
Buona lettura.
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