Come abbiamo avuto modo di dire recentemente su queste pagine, uscirà alla fine di aprile il primo volume della nuova collana della Delos Books Baker Street Collection diretta da Luigi Pachì, già direttore da dieci anni della rivista Sherlock Magazine.

Di seguito vi proponiamo una sua intervista nella quale ci parla proprio di questa nuova iniziativa sherlockiana edita dalla Delos Books.

Com’è nata l’idea della collana Baker Street Collection edita da Delos Books?

Luigi Pachì: In realtà avevo già iniziato a sondare il terreno degli apocrifi diversi anni addietro. Per la Solid editore di Torino mi ero attivato proponendo alcune antologie di apocrifi, riprese successivamente dalla Fabbri/RCS nella loro collana Sherlock Holmes & Co. Poi tra il 2008 e il 2010, quando ho avuto il piacere di curare la collana Odissea Mystery della Delos Books, ho proposto ai lettori tre romanzi apocrifi sherlockiani internazionali che sono andati abbastanza bene.

Quando dice abbastanza bene, cosa intende?

In effetti si è trattato dei tre titoli che hanno venduto un po’ di più degli altri che proponevano invece romanzi che andavano dal giallo classico alla Freeman Wills Croft, alle nuove leve del mystery proposte dalle testate americane della Alfred Hitchcock Mystery Magazine ed Ellery Queen Mystery Magazine, come ad esempio Robert Lopresti, Chris Rusch o ancora Toni L.P. Kelner. Ho provato anche a inserire titoli di autori italiani, ma tra tutti questi romanzi pubblicati nella collana Odissea Mystery alla fine gli apocrifi sherlockiani sono quelli che ci hanno dato maggiore soddisfazione. Tant’è che da un lato questi tre romanzi sono stati ripubblicati assieme in un unico volume intitolato “Indagini scottanti per Sherlock Holmes” che si è esaurito in breve tempo, mentre Mondadori ce li ha acquistati per riproporli nella loro collana da edicola dei Gialli Mondadori.

Come si articolerà la nuova collana Baker Street Collection?

La mia idea è che apocrifi e pastiche debbano divertire il lettore. Chi è alla ricerca di nuove avventure di Sherlock Holmes, rispetto ai 4 romanzi e 56 racconti canonici ormai ben noti, vuole immergersi in nuove esperienze e indagini. Tendenzialmente questo lettore è più flessibile e meglio predisposto a focalizzarsi in avventure di Holmes e Watson che per forza di cose, per quanto canoniche possano essere, se la devono vedere anche con temi e situazioni che l’appassionato cosiddetto “fondamentalista” non vorrebbe mai leggere. E proprio sulla base di questa flessibilità del lettore di Sherlock Holmes (magari già abituato alle recenti modernizzazioni televisive di Sherlock ed Elementary), la nuova collana cerca di abbracciare un’ampia gamma di storie e di indagini inedite in Italia. Per questo ho scelto di partire con due romanzi avvincenti e al contempo antitetici tra loro: il primo è storicamente ambientato durante la fuga dei Romanov, con un Holmes e un Watson coinvolti in una pericolosissima missione segreta, nel secondo invece gli appassionati di Sherlock Holmes, gli affezionati lettori di Jack lo Squartatore e gli amanti dei vampiri alla Bram Stoker, troveranno sicuramente qualcosa da amare. Anche in questo secondo caso il romanzo è storicamente attento e ricercato, e mescola con coraggio e abilità generi differenti che si sposano alla perfezione.

E’ vero che si tratta di apocrifi sherlockiani certificati?

I primi due romanzi in uscita sono stati entrambi approvati dalla Arthur Conan Doyle Estate, il che li posiziona certamente su un gradino importante. Anche se devo dire che in passato mi è capitato di leggere e selezionare apocrifi comunque molto ben strutturati e che non erano passati attraverso questo specifico processo di approvazione. Quindi, da un lato sono felice di poter proporre queste opere inedite in Italia, ma dall’altro non ho intenzione di legarmi a rigide regole, perché so bene che sul mercato internazionale (e anche nazionale) ho la possibilità di trovare apocrifi di ottimo valore.

E dopo i primi due titoli, che programmi ci sono per quest’anno?
Anteprima della copertina del secondo volume, previsto in uscita a giugno.
Anteprima della copertina del secondo volume, previsto in uscita a giugno.

La prima parte dell’anno è coperta dai due titoli di Phil Growick con “Sherlock Holmes e il diario segreto del dottor Watson” e Dean P. Turnbloom con “Sherlock Holmes e il vampiro di Whitechapel”. Poi vediamo come andranno le vendite. Sicuramente ci sarà un terzo volume entro l’anno che sarà a firma di J. Andrew Taylor, autore americano del Missouri, con l’apocrifo “Sherlock Holmes e l’elemento sorpresa”, un’indagine che mette in luce le abilità di osservazione e deduzione del grande detective, oltre al suo scetticismo nei confronti dei fenomeni paranormali. Anche in questo caso si tratta di un apocrifo inedito per il nostro paese e di un romanzo approvato dalla Arthur Conan Doyle Estate. Per conoscere i tempi di pubblicazione e maggiori dettagli su questo terzo volume rimando alla lettura quotidiana di questo stesso sito e dei relativi social network correlati (pagina facebook: www.facebook.com/SherlockMagazine e Twitter: www.twitter.com/sherlockmag)

Cosa ne pensa degli apocrifi italiani?

Credo che l’Italia abbia una fucina d’autori interessanti e molto abili a destreggiarsi all’interno del canone. Negli anni, l’importante presenza dell’associazione USIH, e più recentemente le otto edizioni del premio Sherlock Magazine Award che abbiamo proposto attraverso la Sherlock Magazine hanno contribuito a dare forza e visibilità all’arte dell’apocrifo di casa nostra. Queste due palestre hanno portato alla luce nomi noti ai fan come Enrico Solito, Luca Martinelli, Gianfranco Sherwood, e più recentemente Samuele Nava,Patrizia Trinchero e molto altri ancora. Che l’apocrifo italiano piaccia ai lettori ne abbiamo avuto recentemente la conferma. L’antologia che ho curato per la collana Odissea Mystery Omnibus a fine 2012, “Sherlock Holmes in Italia” si è ben posizionata tra i libri più venduti della nostra casa editrice. Al suo interno i sedici racconti selezionati hanno ricevuto molteplici critiche positive e segnalazioni da giornalisti e blogger.

Prevede uno spazio per gli autori italiani anche sulla nuova collana Baker Street Collection?

Probabile. Nelle ultime edizioni dello "Sherlock Magazine Award" abbiamo ricevuto opere di spessore che denotano come, negli anni, gli autori di casa nostra abbiano affinato il loro stile. Altri racconti ci sono pervenuti al di fuori del concorso letterario e altri ancora ne ho in mente che vorrei recuperare dal passato. Secondo me l’anno prossimo potrebbe veder luce una nuova antologia di autori “made in Italy”, mentre stiamo già lavorando per identificare un possibile romanzo apocrifo italiano da aggiungere al nostro programma internazionale che continuerò a portare avanti con un paio di editori specializzati basati a Londra.