L’odore della Rivoluzione di Andrea Franco, Mondadori 2022.

Già trovato monsignor Attilio Verzi in L’odore del dolore in Giallo 24-Il mistero è in onda di AA.VV., Il Giallo Mondadori extra 2013, che mi colpì per la sua originalità. L’ho poi seguito in L’odore del peccato, Mondadori 2013 e in L’odore dell’inganno, Mondadori 2016. Dunque non potevo lasciarmi scappare anche questo.

Abbiamo un prologo a Cherbourg in Francia, venerdì 23 giugno 1786. Un certo Jean Baptiste sta cercando qualcuno per avere delle informazioni ma viene ucciso proprio da quello che sembrava un amico.

Si passa poi al Comarca di Roma, Stato Pontificio, giovedì 10 settembre 1846. Primo ucciso e torturato un vecchio alla Meta Sudans a dieci passi dalla fontana che emana, per don Attilio Verzi, chiamato a dare una mano dal capitano della milizia Agostino Iacoangeli, un odore strano, particolare… E già sappiamo che il Nostro ha un dono speciale, ovvero percepisce gli odori nel profondo “vivi come può essere viva una persona, vicini come la carezza di una madre o lo schiaffo di un padre che educa un figlio.” Secondo morto ucciso al convento di San Bonaventura l’amico francescano Manlio Attenni bibliotecario. Nel suo studio grande disordine, libri e boccette d’inchiostro per terra. Che cosa si voleva cercare?…

Gli assassinii non finiranno qui e anche don Verzi ne passerà di guai molto seri, rischiando la vita, perché qualcuno vuole impedirgli a tutti i costi di partecipare alla soluzione del caso. Che deve essere di grande, grandissima importanza se viene seguito anche dallo stesso pontefice Pio IX. E piano, piano verrà fuori un collegamento con la Rivoluzione francese come da prologo, dopo che si è scoperto che sono stati ammazzati tre uomini di chiesa.

Vicenda dura, difficile, ricca di momenti di crisi, di paura, di incubi, di pianti per il nostro personaggio principale confortato da padre Giani e madre superiora Rebecca, assillato anche da ricordi dolorosi della famiglia, del fratello, del padre ubriaco che lo molesta, della splendida madre. E c’è pure Jacoangeli che sembra avvolto da uno strano alone di incertezza…

Il tutto per la ricerca disgraziata, da parte di qualcuno che non si fa scrupoli, di una leggendaria reliquia cristiana dentro una Roma ricca di ombre, di nuovi odori e suggestioni dove non manca, come spettacolo crudele per una folla in delirio, l’esecuzione del boia Mastro Titta.

Alla prossima!

P.S.

Monsignor Attilio Verzi fa parte di una schiera di detective che hanno qualche dote particolare oltre l’umano. Ricordo a braccio il commissario Luigi Alfredo Ricciardi di Maurizio De Giovanni, il commissario Roberto Serra di Giuliano Pasini, l’ispettore Marzio Santoni di Franco Matteucci, il leutnant Julius von Hertenstein di Patrizia Debicke van der Noot e il Grifo di Massimo Pietroselli.