Lew Archer, investigatore privato di Los Angeles, riceve la visita di una donna che afferma di chiamarsi Oona Larkin e, pagando un generoso anticipo, lo incarica di rintracciare Lucy Champion, la sua ex domestica.

Indagando, Archer trova Lucy in un modesto motel cittadino. È morta, ha la gola tagliata. La polizia arresta Alex Norris, un giovane, innamorato della vittima, che risulta in possesso del coltello con cui è stato commesso il delitto. Persuaso dell’innocenza di Alex, il detective prosegue la sua indagine, anche dopo che la sua cliente lo solleva dall’incarico. Nella borsetta di Lucy, recupera un ritaglio di giornale con l’annuncio di una ricompensa per chi contribuisca a ritrovare Charles Singleton, erede di una facoltosa famiglia scomparso da giorni. La sua investigazione lo porta quindi ad addentrarsi in una fitta rete di intrighi, inganni e gelosie che coinvolge l’alta borghesia californiana.

È la vicenda narrata nel romanzo Il ghigno d’avorio, di Ross Macdonald, quarto romanzo della saga del detective Lew Archer, pubblicato per la prima volta nel 1952 e apparso in Italia nel 1954 (Il Giallo Mondadori n. 308), che l’editore Time Crime ripropone in libreria, nella collana "Piccola biblioteca del crimine".

Kenneth Millar, lo scrittore che, com’è noto, si cela dietro lo pseudonimo di Ross Macdonald, nasce il 13 dicembre 1915 a Los Gatos, in California, da genitori canadesi. Dopo gli studi universitari alla Michigan University e un periodo di servizio nella Marina militare durante la Seconda Guerra mondiale, si dedica alla carriera letteraria.

Il suo primo romanzo, Il tunnel (The Dark Tunnel), è del 1944. Nel 1949, in Bersaglio mobile (The Moving Target), esordisce Lew Archer, il suo personaggio più noto, protagonista di numerosi romanzi, nei quali l’Autore fonde efficacemente racconto di investigazione, introspezione psicologica e critica sociale, inscritti in una visione esistenziale intrisa di lucida, malinconica disillusione e di dolente, umanissima pìetas.

Per lui, come per Dashiell Hammett e per Raymond Chandler – i due scrittori di hard-boiled cui spesso è accomunato, simili per la tipologia di storie che raccontano ma diversi nell’approccio espressivo alla materia narrativa da loro prescelta – l’indagine poliziesca e chi la svolge incarnano una vera e propria posizione morale. In A proposito del giallo, la scrittrice P.D. James sottolinea come, in Macdonald, il dolore e la corruzione umana vengano rappresentati con una forza e una efficacia tali da conferire alla sua produzione una valenza sociologica. E, in un articolo pubblicato sul New York Times, Anthony Boucher giunge a definire Macdonald “un Balzac californiano” proprio per l’attenzione che riserva ai retroscena sociali e psicologici delle vicende che narra.

Ross Macdonald
Ross Macdonald

Titolo: Il ghigno d’avorio (The Ivory Grin; Marked for murder, 1952)

Autore: Ross Macdonald

Traduttrice: Raffaella Vitangeli

Editore: Timecrime – Collana: Piccola biblioteca del crimine

Pagine: 256

Isbn: 9788866886525