Il boom del giallo, voglio dire dell’interesse dei lettori per questo particolare genere di narrativa, ha permesso anche la nascita di alcune interessanti riviste. Parto da Noir,

mensile della De Agostini che si avvale di firme prestigiose che vanno da James Ellroy a Ian Rankin, da Giancarlo De Cataldo ad Andrea Pinketts e così via. Qui la realtà la fa da padrona. E’ la colonna portante della rivista. Basta sfogliarla e leggere i titoli degli articoli per rendercene conto. Nell’ultimo numero abbiamo i casi della bella Agnes, della morte del leggendario capo dello spionaggio della DDR, del carnefice di Betty, di Luigi Chiatti, oppure inchieste sul presente (Minorenni assassini) e sul passato (Chi vuole fermare l’inchiesta sul delitto Pasolini?). La realtà  si fa largo anche attraverso i fatti di cronaca riportati dai giornali. Non mancano tuttavia spunti di letteratura poliziesca e in ogni numero c’è un racconto giallo inedito. Questa volta è addirittura collettivo, scritto da Pinketts, Fois, Garlaschelli, Matrone, Biondillo, Del Freo, Pagani e Villani. Vi è una parte dedicata al cinema e alla televisione ed una nutrita serie di recensioni che, finalmente, non sono solo autoreferenziali ma incominciano a dire pane al pane e vino al vino. Era l’ora.

La seconda rivista che prendo in considerazione è Il falcone maltese bimestrale edita da Robin edizioni. Con una bella copertina nera che attira l’attenzione dell’appassionato di delitti. Intanto, essendo bimestrale, è più ricca di argomenti. La realtà, i fatti di cronaca entrano di sfuggita. Quasi tutto è legato alla fiction nei suoi molteplici aspetti: dal libro, al cinema, alla televisione, al dvd, al teatro, ai fumetti ecc. Ottime le interviste, buone in genere le recensioni anche se un tantino leccate. Un po’ penalizzato il giallo classico. Iconografia eccezionale, talora addirittura sovrabbondante (non mortifichiamo la parola!). Qualche volta, dico la verità (e l’ho già scritto) mi è parsa un gran calderone dove c’è di tutto. Di troppo. Per gustarla bisogna prima farci l’occhio e poi assaggiarla piano piano. Altrimenti si rischia l’indigestione.

Delitti di carta, invece, è una rivista trimestrale edita dalla libreria dell’Orso. Ci si trovano

racconti, studi, note, schede di libri molto ampie ed articolate.  Dunque una impostazione prettamente letteraria e culturale che deve avere il suo spazio in un mondo basato soprattutto sul visivo. Continuate così!

E veniamo a Sherlock Magazine, la rivista a cui collaborerò dal prossimo numero. Come ho già detto una volta il Direttore non vuole che ne parli per una questione di stile, ma questa è una rubrica mia, del tutto personale, e non può assolutamente metterci il becco! Più che una rivista si tratta di

un vero e proprio libro a cadenza quadrimestrale dove si parla (finalmente) soprattutto del giallo classico (ma non solo). E dove si possono sorseggiare dei racconti veramente gradevoli. Ecco in breve che cosa si può trovare nell’ultimo numero. Per “Narrativa” due racconti: “La sovrana spezzata” e “Uno studio in blu”. Per le rubriche: “Editoriale” “E se Jack the Ripper…”, “Storia del giallo”, Casi paradigmatici”, “Disanima del canone: The Adventures”, “Osservatorio sherlockiano”, “Riflessioni: detective in coppia”, “Articolazioni psicologiche e fortuna critica del giallo”, “C’è un cadavere in biblioteca”. Tutta roba fina, signori miei, da centellinare con cura. Per rendere più frizzante il tutto dal prossimo numero anche la mia rubrica “Pillole velenose”.

Termino questo articolo con una pubblicazione che non è una rivista ma che mi ha fatto piacere trovare sugli scaffali delle mie solite librerie. Parlo di Dizionoir curato da

Mauro Smocovich, un dizionario della letteratura thriller, noir e spy story che viene a colmare una bella lacuna. Un ottimo lavoro che spero venga aggiornato per completarlo ancora di più.

Sito dell’autore www.libridiscacchi.135.it