Per merito della Rizzoli conosciamo un personaggio interessante, un giudice istruttore, che si muove in una San Pietroburgo del 1866 molto ben descritta. il titolo del romanzo: Il giudice Porfirij.

L’autore è R. N. Morris più conosciuto come Roger Morris, egli è nato a Manchester nel 1960 ed attualmente vive a Londra con sua moglie e due figli.

Gli è sempre piaciuto scrivere, cosa che ha fatto, scrivendo racconti, sin da quando frequentava l’università di Cambridge.

Come abbiamo detto nel romanzo il personaggio principale  Porfirij Petrovic che nel romanzo Delitto e Castigo del grande scrittore  russo Fedor Dostoevskij è il giudice istruttore che riesce a risolvere gli assassini di Raskol’nikov. Il giudice Porfirij può essere considerato l’archetipo del “tenente Colombo”. Usa con abilità diabolica la diversione, la dissimulazione e sa porsi all’altezza dell’intelligenza dell’assassino.

Ora le mosse del romanzo di Roger Morris prendono avvio poco

dopo l’arresto del giovane Raskol’nikov ed il giudice deve indagare su un mistero molto inquietante. In un parco vengono ritrovati i corpi di un nano ucciso da un’ascia e di quello che pare il suo assassino, un uomo così alto e massiccio da sembrare un gigante, impiccato. L’unico indizio per scoprire l’identità dei morti è una ricevuta del monte dei pegni rinvenuta addosso all’impiccato: riguarda alcuni libri di proprietà di uno studente. Da qui si sviluppa una trama intricata che attraverso furti, menzogne, anime vendute, stupri, ragazze di buona famiglia costrette a prostituirsi, libri pornografici, ambizioni e disperazioni quotidiane condurrà Porfirij alla verità.

Con grande abilità, Morris ha combinato  il gusto della ricostruzione storica con un efficace mistero. 

Dalla “quarta”:

A San Pietroburgo è pieno inverno, un freddo che stacca la pelle. Impiccato a un albero nel Parco Petrovskij, penzola il cadavere congelato di un uomo alto e massiccio, quasi un gigante, con una scure insanguinata sotto il cappotto. Poco distante, stipato in una valigia, un nano, il cranio spaccato da una profonda ferita. Tutti, inclusa l’anziana prostituta che ha scoperto i due corpi — insieme a seimila rubli e un mazzo di carte da gioco pornografiche — sono convinti che il gigante si sia tolto la vita dopo aver infierito sul suo grottesco compagno. Ma il giudice istruttore Porfirij Petròvi, alla sua prima indagine dopo l’arresto del giovane Raskòl’nikov, non ne è così sicuro. L’autopsia rivela, infatti, che l’impiccato è morto per avvelenamento e la terribile ferita è stata inferta al nano post mortem. L’unico indizio per scoprire l’identità delle vittime è una ricevuta del monte dei pegni rinvenuta sul corpo dell’impiccato: Virgìnskij, uno studente ridotto alla fame e con il vizio del laudano, aveva impegnato alcuni libri non suoi per racimolare qualche spicciolo. Nei quartieri più malfamati della città, tra derelitti e ladri di anime, Porfirij Petròvi ingaggia una vera e propria guerra all’assassino, finché, con lucidità e con astuzia, giunge a incastrare tutti i tasselli di un mistero intricato e oscuro quanto i recessi dell’anima russa.

Il giudice Porfirij  di  Roger N. Morris (The Gentle Axe, 2007, Traduzione Annalisa Garavaglia, Rizzoli Editore, pag. 337, euro 18,50)

ISBN 978-88-17-01594-3