Il giudice Surra e altre indagini in Sicilia di Andrea Camilleri, Sellerio 2023.

Ogni tanto mi piace rivisitare i classici della letteratura poliziesca come Camilleri. Soprattutto quando sono presentati da un certo Giancarlo De Cataldo.

Trattasi di tre racconti. Incominciamo dal primo.

Troppi equivoci

Lui è Bruno Costa, tecnico della società dei telefoni che vive da solo a Mondello. Caratteristica peculiare la sua eccitante curiosità. Lei è Anna Zanchi discreta bionda sui trent’anni, divorziata e laureata in lingua e letteratura ungherese  che vive in affitto al centro di Palermo. Chiaro che i due si incontreranno per un controllo del suo telefono diventando amici e anche oltre. Tutto l’ambaradan parte dalla chiamata di un cellulare al ristorante da loro scelto. Il cameriere ascolta, poi chiede agli avventori chi sia il signor Zanchi richiesto. Al terzo squillo il nostro Bruno, sopraffatto dalla citata, irresistibile curiosità, risponde precipitando in una serie di malintesi, ovvero “in un’equivoca avventura come il Cary Grant di Intrigo Internazionale”. Per farla breve si troverà incasinato in un omicidio del quale sembra proprio lui il colpevole. Speriamo che almeno questa volta sia la stessa, innata curiosità a salvarlo…

Il giudice Surra

Il giudice Efisio Surra arriva da Torino a Montelusa nel 1862. Deve rifare di sana pianta il tribunale, togliendo di mezzo il vecchio presidente Fallarino di idee filoborboniche per applicare il nuovo codice piemontese. Subito si parla in giro del suo cognome come ventresca di tonno che promette bene, o come un’erba “amara e fitusa” con effetto opposto. Da una lettera anonima viene a sapere che sono sparite le carte istruttorie di alcune persone. E allora lui si darà da fare per recuperarle in ogni modo, non rendendosi conto del posto in cui è capitato dove vige la regola della Fratellanza, insomma della mafia. Tutto preso dal suo istintivo agire e dal suo bianco candore, non si accorge nemmeno di essere scampato per miracolo ad un attentato. Riesce addirittura a sorridere di fronte ad un eclatante significato di una minaccia. E a far sorridere tutta quanta la città per avere dato, senza rendersene neppure conto, “scacco matto” al capo della Fratellanza.

Il medaglione

Il maresciallo scapolo Antonio Brancato di Belcolle è chiamato a risolvere dalla popolazione le più svariate questioni. Fino a quando ne incontra una davvero difficile relativa alla morte di Marta Barbato, moglie di Ciccino che si è rinchiuso in casa e non vuole più vedere nessuno. Ha mandato via anche il parroco del paese sparando un colpo in aria con il fucile per intimorirlo. Il nostro maresciallo decide allora di andare lui stesso a trovarlo per capire quale sia il problema e risolverlo. Ma non sarà facile perché dovrà vedersela con un pericoloso latitante ed escogitare un trucco per calmare il profondo, angosciante dolore di Ciccino. Dovuto ad un medaglione, o meglio ad una foto custodita al suo interno…

Tre racconti dove la casualità, il Caso irrompe improvviso nella vita reale mescolando le carte e dando luogo a  incredibili personaggi che restano impressi nella memoria, anche per merito di una scrittura esatta, spedita e sicura sfruttando pure il caro dialetto siculo senza esagerazioni di sorta.

Tre piccoli capolavori.

Buona lettura.