La scrittrice Diane A.S. Stuckart ci propone un giallo storico dal titolo La mossa dell’alfiere (The Queen’s Gambit, 2008).

La storia è ambientata nella Milano del 1483 all’interno di quello che oggi è conosciuto come il Castello Sforzesco, quando sulla città regnava Ludovico Sforza detto il Moro per la sua carnagione molto scura.

E’ un fatto notissimo che Leonardo da Vinci (1452 – 1519) fu pittore, scultore, architetto, ingegnere, anatomista, letterato, musicista e inventore è stato uno dei più grandi geni dell’umanità ed è anche noto che a Milano, alla corte di Ludovico Sforza passò un lungo periodo, quasi vent’anni dal 1482 al 1500.

Su questi fatti  la Stuckart, catturando in maniera veramente reale l’essenza di quella città in quel determinato periodo storico, inserisce una trama avvincente di un assassinio compiuto a corte e della relativa indagine fatta dal grandissimo genio.

La voce narrante è quella di Dino un apprendista di Leonardo che, proprio lui, ha la ventura di trovare nei giardini un parente del “Moro” ucciso durante una sosta di una partita a scacchi viventi che si stava giocando in quel momento tra Ludovico Sforza e l’ambasciatore francese.

Il tutto era nato per il possesso di un dipinto che entrambi gli uomini volevano possedere.

Questo romanzo è il primo della serie Leonardo Da Vinci Mystery, per il

corrente anno è prevista la pubblicazione di un secondo romanzo dal titolo Portrait of a Lady.

Diane A.S. Stuckart è nata in Texas, nella piccola città di Lubbock. Dopo aver conseguito la laurea in giornalismo presso la University of Oklahoma, ha deciso di dedicare sempre più tempo agli studi storici, affascinata in particolare dal Rinascimento italiano. E proprio dall’unione di questo interesse con la passione per la scrittura è nata La mossa dell’alfiere, primo romanzo del panorama letterario internazionale che ha come protagonista un inedito Leonardo da Vinci detective. Appassionata di giardinaggio e di yoga, di cui ormai è maestra, si è appena trasferita nel sud della Florida col marito, quattro cani e due gatti.

 

 

la “quarta”:

 

Milano, 1483. Il duca Ludovico Sforza, detto il Moro, e il suo ospite, l’ambasciatore di Francia, hanno entrambi messo gli occhi su un dipinto che Leonardo da Vinci, da poco nominato ingegnere di corte, ha portato con sé da Firenze. Per stabilire chi di loro si aggiudicherà quel capolavoro, i due nobili si sfidano a una partita a scacchi viventi. Durante il gioco, però, accade l’irreparabile: il conte di Ferrara, che impersonava l’alfiere bianco, viene trovato morto nel cortile del castello. L’omicidio getta l’ombra del sospetto sulla corte e il Moro, temendo che si tratti di

una congiura ordita da uno dei suoi consiglieri, chiede l’aiuto di Leonardo, l’unico uomo la cui integrità non potrebbe mai essere messa in dubbio. Il maestro accetta d’indagare sull’assassinio, ma, per poter raccogliere tutti gli indizi, ha bisogno di osservare il personale del castello senza dare nell’occhio, cosa che, data la sua fama, gli è impossibile. Perciò si affida all’abilità e alla scaltrezza del suo nuovo apprendista, Dino, e lo incarica di essere i suoi occhi e le sue orecchie. Compito non facile per il giovane, che dovrà sia aiutare Leonardo a smascherare il colpevole sia riuscire a tenere celato il proprio segreto. Un segreto che, se scoperto, potrebbe mettere a repentaglio non solo la vita di Dino, ma anche quella del maestro…

 

La mossa dell’alfiere di Diane A.S. Stuckart (The Queen’s Gambit, 2008, Traduzione Roberta Zuppet, Editrice Nord, collana Narrativa 363, pagg. 354, euro 18,60)

ISBN 978-88-429-1607-9