In Italia la saga dei gialli vittoriani con protagonista Amelia peabody e suo marito Radcliffe Emerson ha già conquistato i lettori più incalliti. L’ex archeologa Barbara Mertz, conosciuta dai più come Elizabeth Peters, nei primi anni Settanta aveva esordito con il romanzo Amelia Peabody e la Mummia datato 1973, che le procurò un’immediata fama mondiale. La Peters, nata e cresciuta in Illinois, è stata nominata nel 1986 Grand Master agli Anthony Awards e nel 1998 Grand Master degli scrittori di giallo americani agli Edgar Awards. Per aggiungere una nota di colore: Elizabeth vive in una residenza storica a Frederick, nel Meryland, con sei gatti e un cane.

Tutto questo grazie ad Amelia e a Radcliffe Emerson. Adesso la Mertz-Peters ci riprova con un nuovo personaggio. Si tratta di un’altra studiosa, giovane e bella in modo quasi imbarazzante. Stiamo parlando di Vicky Bliss, assistente del professor Schmit al National Museum di Berlino. Alta, bionda e formosa, Vicky deve queste virtù, che considera una dannazione perchè nessuno sembra credere che abbia anche un cervello, ai suoi antenati scandinavi che, oltre ad averle trasmesso quest’aspetto da Valkiria, le hanno anche infuso l’amore per la ricerca.

Il primo romanzo della serie, Street of the Five Moons (Via delle Cinque Lune) è una caccia all’uomo che si dipanerà tra la Germania e l’Italia, in particolare a Roma, dove la giovane studiosa farà la conoscenza del fantomatico John Smythe, un affascinante ladro di gioielli che ben presto diventerà suo amante. Vicky è alla ricerca della soluzione a un enigma nascosta dietro un talismano appartenuto a Carlo Magno. Una riproduzione fedele e ben fatta del monile, infatti, è stata trovata nella tasca di un barbone, ucciso per le strade di Berlino. L’uomo era anche in possesso di un misterioso bigliettino con dei geroglifici. Questi sembrano convergere verso via delle Cinque Lune a Roma. Così Vicky Bliss non esita a predere il primo aereo per la capitale italiana. Le caratteristiche del giallo non sono tali da poter definire i romanzi con protagonista Vicky Bliss un classico del genere. Sono pittosto un fortunato mix fra mystery e giallo con un tocco di humour e un po’ di storia. Tant’è che, mentre la trama si sviluppa, ci ritoviamo in luoghi noti per le loro leggende del passato, personaggi che hanno del grottesco e situazioni al limite del credibile.

La saga di Vicky Bliss in America ha avuto un successo tale che, a proposito della Peters, si legge sul Washington Post Book World “Un’autrice così popolare che una biblioteca dovrebbe tenere i suoi romanzi sotto chiave”.

Le avventure di Vicky Bliss presentano elementi interessanti, legati soprattutto alla storia e all’archeologia. talvolta, in particolare quando descrive usi e costumi europei (specialmente tedeschi e italiani) Elizabeth Peters rischia di scivolare negli stereotipi con i quali vengono descritte alcune usanze e tradizioni europee. Nella fattispecie, l’italiano è sempre allegro, mangia e beve tanto ed è irrimediabilmente mammone; il tedesco non capisce le battute di spirito ed è ottusamente ligio al dovere e così via.

Ricordiamo le avventure più interessanti della serie – non ancora tradotta in italiano – Borrower of the Night (una caccia al tesoro ambientata a Rothenbug, in Germania); Silhouette in Scarlet (un criptico messaggio in latino, Stoccolma e un calice dal valore inestimabile sono gli elementi base del romanzo) e Trojan Gold (che ripercorre le tappe della scoperta di Troia da parte di Schliemann, attraverso la foto di sua moglie con indosso parte del tesoro di Priamo). Non ci resta che vedere come andrà a finire. La soluzione è all’ultima pagina.