L'Editrice Nord ha inviato in libreria la sesta avventura che ha come protagonista una dolce signora che unisce la sua passione per l’archeologia egizia ad una mente acuta ed investigatrice. L’autrice di questa serie che ha riscosso un successo mondiale usa lo pseudonimo di Elizabeth Peters ma tutti sanno che dietro questo nome si cela la scrittrice Barbara Louise Gross Mertz. Il romanzo di cui parliamo è intitolato: Il mistero della città perduta (The Last Camel Died at Noon – 1991).

L’autrice è nata nel 1927 a Canton nell’Illinois, è laureata in Egittologia all’Università di Chicago ed è anche una stimata archeologa ed è stato l’amore verso l’Egitto che unito alla passione per la scrittura che l’hanno portata a creare la figura di Amelia Peabody.

Nella sua carriera ha scritto moltissimi romanzi, solo la serie di Amelia Peabody è composta da diciotto volumi, altre serie sono quelle dedicate a Jacqueline Kirby (quattro volumi), Vicky Bliss (cinque volumi) e molti altri romanzi (39) fuori da queste serie.

Normalmente i romanzi di Barbara Mertz hanno delle donne come protagoniste. Donne di carattere forte e volitivo. I suoi sono romanzi divertenti, quelli di amelia Peabody si svolgono alla fine dell’Ottocento descrivendo molto bene il modo di vivere dell’epoca sia in Inghilterra che in Egitto e quest’ultimo appare contemporaneamente reale e misterioso.

In questo romanzo la nostra eroina, con marito e figlio (una vera peste) al seguito, parte alla ricerca di una misteriosa città egizia che dovrebbe trovarsi in Sudan. Inutile dire che anche questa volta il lettore troverà “Avventura e Mystery” in abbondanza.

 

Dalla “quarta” di copertina:

Adesso che pure l’ultimo cammello è morto, Amelia Peabody, suo marito Radcliffe e il loro instancabile figlioletto Ramses sono veramente ne guai la sterminata distesa di sabbia del deserto africano potrebbe diventare la loro tomba. Tutto era cominciato qualche mese prima, in Inghilterra, quando Radcliffe era stato contattato da Lord Blacktower, il quale aveva ricevuto un papiro d’incerta provenienza su cui erano riportati un enigmatico messaggio e una mappa Secondo Lord Blacktower quella era la prova che suo figlio, un noto esploratore scomparso più di dieci anni prima in Sudan insieme con la moglie, era ancora vivo. In realtà, Amelia aveva subito dubitato dell’autenticità del messaggio, ma la mappa, che suggeriva l’esistenza di una città egizia ormai perduta, era stata una tentazione troppo forte per il suo spirito avventuriero. E quella irresistibile tentazione e proprio il motivo per cui ora lei e i suoi cari sono in pericolo di vita Ma, naturalmente, Amelia non ha nessuna intenzione di arrendersi, e sa che l’unico modo per sfuggire a una morte certa è risolvere un mistero che affonda le sue radici nell’antico Egitto e che ha già mietuto troppe vittime.

Il mistero della città perduta  di  Elizabeth Peters (The Last Camel Died at Noon, 1991, Traduzione Maria Barbara Piccioli, Editrice Nord, collana Narrativa 276, pag. 446,  euro 18,60)

ISBN 978-88-429-1499-0