Io avevo 3/5 di Scala Reale + 3 e 4 di seme diverso: non avevo niente e uscii. Ma dovevo rimanere come cartaio. Parlò il Tris di J (Ferrigno) e alzò di 200 euro. Chiesero carta:Ferrigno cambiò la carta coperta (era il 7);

Attolico cambiò la carta coperta con un’altra;

Bini cambiò il 5 e gli venne un 3, ma rimase;

Pisticci cambiò il 5 e gli venne un K: FULL;

A questo punto parlava il FULL che alzò a 300 euro la posta, Ferrigno rialzò a 500, Attolico uscì, e Bini uscì. Pisticci temeva il poker ma andò a vedere e vinse perché Ferrigno era rimasto col tris di J. Vinse in totale 4320 euro. Questa fu la partita.

-E allora ? Cosa prova tutto ciò ?- disse proprio Ferrigno.

-Non proverebbe nulla se..il cartaio non avesse sbirciato le carte di uno che aveva un punto superiore al Full ma che preferì non vincere. Per quale motivo uno che ha un colore di fiori servito e che non ha bisogno di cambiare alcuna carta, la cambia ? Avrebbe avuto un qualche senso se qualcuno avesse avuto un colore dichiarato e costituito dalle stesse carte, di seme superiore ai fiori, oppure se vi fosse stato qualcuno che avesse avuto già almeno un poker. Ma Ferrigno aveva un tris dichiarato e la carta coperta era un sette. Me ne ero accorto perché aveva sbirciato maldestramente e quella persona fece lo stesso, per cui sapeva cosa avesse Ferrigno. Eppure, pur sapendolo, preferì distruggere il suo gioco, anche se il piatto era notevolissimo. Per quale motivo vi chiedo ? Per quale motivo uno distrugge un colore di fiori già acquisito sapendo che ha una probabilità lontanissima di beccare un’ altra carta dello stesso seme ? Per temerarietà ? No, solo perché doveva uscire, dimostrando agli altri, voi 3 altri, che non aveva più soldi per giocare. Doveva uscire, perché Perrino aveva detto che avrebbe assistito alla partita da spettatore sino a quella manche e poi sarebbe andato via. Non è vero, don Attolico ?

-Le sue sono solo ferneticazioni di una mente malata

-No. Ho le prove di quanto dico. Cesi vuol continuare e dire quello che mi ha detto ieri sera?

-Certamente. Lei, caro signore, aveva 4/5 di colore di fiori dichiarato e carta coperta. Per un caso, ho potuto intravedere tale carta: era un cinque di fiori. Lei aveva un colore di fiori, ma ha preferito distruggerlo.

-Lei ci vede male.

-Sarà..ma anch’io, che le stavo a sinistra, ho visto la stessa cosa, disse Bini.

-Imbroglioni e bari!

-Questo è sicuro, ma è altrettanto vero che voi quattro quella sera eravate d’accordo: ci potrei giurare!-affermò Palestro.

-Quando ci avete invitato a giocare, abbiamo cercato di imporre il nostro gioco, pensando che voi foste dei polli. Ma ci siamo accorti, durante il gioco, che i polli li stavamo facendo noi. Voi avete barato dalla prima carta, ed è stata una lotta impari la nostra, 3 contro 4. Non contro 5, perché quello che voi quattro avete cercato di affondare sin da subito è stato Perrino. Non può essere solo una coincidenza che abbia vinto le mani in cui abbiamo noi distribuito le carte, e che abbia perso tutte quelle in cui eravate voi a distribuirle, nonostante fosse conosciuto come un grande giocatore di Poker, continuò.

Quindi, se giocavano insieme, è lecito pensare che i soldi vinti in partita fossero da cumulare e da dividere per quattro. E valendo questo, possiamo senz’altro affermare che, se il delitto è stato pianificato in base all’andamento del poker, forse anch’esso era da considerarsi non il disegno di uno ma quello di quattro!

-Commissario, Lei vuol dire che è stato un complotto ?- disse il giudice istruttore, un tipo tutto imbaccuccato, che sudava non si sa se per il caldo o per tutta quella roba che indossava.

–Ma allora, anche la corsa è stata truccata, nel senso che chi ha cinto non ha intascato i 500.000 euro ma li ha divisi in quattro !

-Senza dubbio. E vedete bene che se fosse stato uno a eliminare Perrino, la sua azione non avrebbe avuto senso, perché poi o sarebbe stato sicuro al 100% di vincere la gara, oppure avrebbe dovuto eliminare gli altri concorrenti. Invece se si uccide l’unico che viene accreditato come vincitore, gli altri quattro, che vengono ritenuti alla pari, possono dividersi il premio, qualsiasi sia il vero vincitore fra essi della gara.

L’esecutore materiale del delitto è stato probabilmente Attolico, ma la consequenzialità delle azioni preparatorie e l’impossibilità che fossero portate a termine da una sola persona presupponeva la correità di tutti e 4.

-Agenti, manette!

Dopo che i quattro furono immobilizzati, Longalma continuò.

–E ora arriviamo al clou della nostra discussione: il chiarimento sulle fasi dell’omicidio e sulla spiegazione di una doppia camera chiusa. Chissà..forse J.D.Carr sarebbe stato contento di poterla applicare in un suo romanzo!E’ stato, lo riconosco, un colpo di genio!