Non sono arrivato nemmeno a metà libro che già posso consigliarvelo. Parlo di Noir istruzioni per l’uso di Luca Crovi, Garzanti 2013. Un impasto di storie, aneddoti, spunti di vario tipo su grandi autori di noir con le loro confessioni dirette, i loro metodi di lavoro, le loro idiosincrasie. Dello stesso autore ricordo Tutti i colori del giallo, Marsilio 2002.

Vado un po’ a braccio spiluccando in qua e là: la misteriosa morte di Edgar Allan Poe, il romanzo postumo incompiuto di Charles Dickens, l’odio di Arthur Conan Doyle verso Sherlock Holmes che gli ha tolto la gloria dei suoi romanzi storici medievali, gli aforismi di Chesterton sul giallo (bellina questa “Il giallo differisce da ogni altro racconto in questo: che il lettore è contento se si sente scemo”), antipatia di Agatha Christie verso il suo Poirot, mentre è in perfetta sintonia con Miss Marple, le famose dieci regole di Chandler, la fine del giallo segnalata da Dürrenmatt, la banalità del male di Patricia Highsmith, il romanzo poliziesco che “ha da essere romanzo italiano” per Augusto De Angelis, l’hard boiled tremendo di Mike Spillane, la “macchina per scrivere storie” impersonata da Scerbanenco, l’”Ottantasettesimo Distretto” di Ed Mcbain, il rapporto tra Pippi Calzelunghe e Lisbeth Salander di Stieg Larsson, “La disperazione è l’anima del noir” di Derek Raymond, il caratteraccio di Alfred Hitchcock, il “noir indiano” di Swarup e Swaminathan…

Altri nomi eccellenti, poi, verranno fuori, come Follet, Rice, Sallis, Gischeler, Crichton, Deaver, Winslow, Lansdale, Larsson, Ellroy, Leonard,  la Cornwell (nel momento in cui scrivo truffata di 89 milioni di dollari) e via e via e via con tutto il loro mondo culturale e umano che si portano appresso.

Una lettura colta e gradevole nello stesso tempo espressa in uno stile affabulatorio che ti spinge ad andare avanti in maniera istintiva.

Io l’ho messo sul comodino insieme a Dizionoir, a cura di Mauro Smocovich, Delos Books 2006, che un ripassino fa sempre bene.

Mettetecelo anche voi.