In un periodo particolarmente florido per i biopic, uno dei giochi più divertenti è provare a indovinare a quale personaggio verrà dedicato il prossimo film biografico (e magari scommetterci dei soldi). È un esercizio a metà tra la botta di fortuna e l’intuizione geniale – un po’ come risolvere un giallo, insomma.

Sarà un caso che oggi siamo qui a parlarvi del biopic dedicato a una che il genere ha contribuito a crearlo? E no, non concentratevi troppo sulla parola “giallo”: non è la Signora in quella di cui stiamo parlando, ma quella che è stata ispirazione e modello per il personaggio di Angela Lansbury nel noto telefilm. Il riferimento, ormai dovrebbe essere chiaro, è ad Agatha Christie, giallista inglese autrice di alcuni dei romanzi di genere più famosi di sempre e già “saccheggiata” in lungo e in largo dal cinema (34 adattamenti per il grande schermo, e della tv non parleremo neanche per mancanza di spazio).

Il film in questione, descritto come «un’action-adventure a metà tra Sherlock Holmes e All’inseguimento della pietra verde», racconterà un episodio poco conosciuto della vita della scrittrice, ovvero la sua scomparsa (per undici giorni) nel dicembre del 1926: in fuga dal marito dopo l’ennesimo litigio, la Christie venne ritrovata sotto falso nome in un albergo; l’autrice di Dieci piccoli indiani non ha mai voluto raccontare quello che le successe in quei giorni. La storia, che ricorda da vicino quella vissuta da Edgar Allan Poe e raccontata nel recente The Raven, ha tra l’altro già un regista: Will Gluck, già autore del gioiellino Easy A e del mediocre Friends with Benefits e impegnato anche in un altro progetto, il remake di Annie di John Huston.

Considerando il tono dei film precedenti di Gluck e i paragoni con il film con Michael Douglas, è facile immaginarsi che in quegli undici giorni succederà più o meno di tutto.