L’agente del Foreign Office si sedette sul bordo della scrivania. – E mi avete fatto venire da Berlino per farmi una simile domanda? – chiese accigliato. – Mi avete richiamato in Inghilterra per parlare di Elmer? È un impiegato, non è vero?Il maggiore Staines annuì. – Lo era – precisò. – Tre settimane fa è scomparso e, esaminando i suoi libri contabili, è emerso che andava sistematicamente rubando fondi che avrebbe dovuto controllare.– Mi dispiace – commentò Michael Brixan. – Sembrava proprio un brav’uomo, del tutto inoffensivo. Ma certo non vorrete che mi metta a cercarlo! Questo è un lavoro per Scotland Yard.

– Non voglio che vi mettiate a cercarlo – disse Staines lentamente – perché… be’, è stato già trovato.

Nel suo tono c’era qualcosa di molto significativo e sinistro e, prima che il superiore potesse prendere il foglietto di carta dalla cartella sul tavolo, Michael Brixan aveva già capito cosa l’aspettava.

– Non si tratterà, per caso, del Giustiziere? – chiese con un filo di voce. Persino lui sapeva chi era quel personaggio.

Staines annuì. Porse al subalterno l’annotazione scritta a macchina e Michael lesse: Troverete una scatola nella siepe accanto al ponte della ferrovia di Esher. Firmato: Il Giustiziere.

– Il Giustiziere! – ripeté meccanicamente Michael, lasciandosi sfuggire un fischio.

– Abbiamo trovato la scatola e, ovviamente, la testa dello sfortunato Elmer, recisa nettamente dal corpo – disse Staines. – E la dodicesima testa in sette anni – proseguì Staines – e in ogni caso la vittima aveva violato la legge. Anche se la questione del trattato non fosse stata sistemata, Michael, vi avrei fatto ritornare.

– Ma è una questione che riguarda la polizia.

– Sotto un profilo tecnico voi siete un poliziotto – lo interruppe il capo — e il ministro degli Esteri desidera che vi occupiate del caso, e ciò con l’approvazione del ministro dell’Interno a cui, naturalmente, fa capo Scotland Yard. Fino a questo momento, la notizia della morte di Francis Elmer e la scoperta dei suoi macabri resti non è stata data alla stampa. L’ultima volta è scoppiato un putiferio tale che ora la polizia preferisce tenere calme le acque. L’unica informazione che posso darvi è che Elmer è stato visto dalla nipote una settimana fa a Chichester. La ragazza, Adele Leamington, lavora per la Knebworth Picture Corporation, che ha uno studio a Chichester. Il vecchio Knebworth è un americano molto in gamba: la ragazza lavora con lui, è una specie di comparsa...

– Comparsa? Sapevo che quella parola infernale sarebbe spuntata di nuovo! Andate avanti, signore… che cosa volete che faccia?

– Andate a trovare quella ragazza – rispose il capo. – Qui c’è l’indirizzo.

– Esiste una signora Elmer? – domandò Michael, infilandosi in tasca il foglietto di carta.

L’altro annuì. – Sì, ma non è in grado di fare alcuna luce sul delitto. A proposito, è l’unica persona a sapere che quel poveraccio è morto. Non lo vedeva da oltre un mese e, a quanto pare, erano separati da diversi anni. Tra l’altro, la donna trae un considerevole profitto dalla sua morte, in quanto Elmer aveva stipulato un’assicurazione in suo favore.

Michael rilesse il macabro messaggio lasciato dal Giustiziere.

– Qual è la vostra teoria in proposito? – domandò incuriosito.

– In linea di massima, penso che si tratti di un pazzo che si sente investito della missione di punire i trasgressori.

Staines si appoggiò allo schienale della poltrona, mentre sul volto gli si dipingeva un’espressione pensosa.

– I messaggi sono sempre stati battuti sulla stessa macchina, come si può dedurre dalla “u” mezzo cancellata, dalla “g” a malapena visibile e dall’allineamento perfetto che gli esperti attribuiscono all’unanimità a una vecchissima Remington, ormai non più sul mercato. Trovare l’uomo che usa questa macchina significa probabilmente trovare l’assassino. Ma è molto improbabile che venga preso per questo, dal momento che la polizia ha pubblicato molte foto corredate di particolari di quel tipo, ragion per cui ritengo che il “signor Giustiziere” non si serva di quella macchina, se non per annunciare la morte delle sue vittime.

Michael Brixan fece ritorno al suo appartamento, perplesso e un po’ preoccupato per l’inconsueto incarico.

– Qui – si disse – casca l’asino. Ma, comunque vadano le cose, incontrerò una “comparsa”!

           

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