La signora De La Hire si lasciò sfuggire un’esclamazione di stupore, e l’ispettore la guardò intensamente. I due bauli non contenevano che vecchi abiti.- Ah! - fece l’ispettore - ma questi sono abiti di cent’anni fa!- Ma io so che egli aveva un’infinità di vestiti, alcuni anche molto eleganti. - Protestò la signora De La Hire. - Li ho veduti coi miei occhi.- Sarà così, sarà così - rispose l’ispettore. - Ma ora non ci sono più e il signor Reeve ha preso il largo con loro.- Ma... ma la domestica non mi ha detto che egli avesse con se qualche bagaglio quando è uscito.

- Non ve lo ha detto, ma non ha detto nemmeno che non avesse nulla con sé. Ella non ha voluto dire nulla. Ma supposto anche che egli non li abbia portati via questa mattina, non importa. Ciò non significa nulla. I vestiti e l’individuo se ne sono andati prima che succedesse quello che è successo là.

L’ispettore indicò la camera dove era morto il capitano, poi riprese:

- Tutte quelle cose sono state portate via prima tranquillamente, per non avere poi delle difficoltà più tardi. La cosa ora mi sembra chiarissima, ed ho proprio paura che questo signor Reeve sia un cattivo soggetto. In ogni modo non mi piacerebbe essere nei suoi panni.

- Sono del vostro parere anch’io - disse Sheila.

- Difficilmente si possono confutare prove di questo genere.

- Venite, signora De La Hire - disse l’ispettore. - Se non vi dispiace vorrei andare in quella camera di fronte con voi. Il cadavere è coperto con un drappo.

La padrona di casa non andava molto volentieri. Era facile vederlo, nondimeno si arrese, e seguì Sheila, il dottore e l’ispettore. Entrò nella stanza guardando con un certo ribrezzo dove il corpo giaceva, poi gli voltò le spalle per non vedere.

- L’orologio e tutto il resto che aveva nelle tasche se ne sono andati - osservò l’ispettore. - Mi pare che abbiate detto che egli aveva un anello?

- Sì, un grosso anello d’oro.

- Anche questo se ne è andato. Guardate in che disordine è stato messo tutto quanto, probabilmente sono state rubate altre cose. Vi pare che manchi nulla?

- Sì - rispose la signora De La Hire guardandosi intorno, ma evitando di far cadere lo sguardo verso il drappo che stava vicino al caminetto. - C’erano dei soprammobili sul caminetto, che erano suoi. Inoltre teneva alcuni libri entro il cassetto di quel comò.

Indicò un cassetto aperto e quasi vuoto, poi aggiunse:

- Ora sembra che se ne siano andati. C’era inoltre un piccolo aereo riproducente un Douglas DC-6, un lavoro di molto valore, suppongo... ed anche questo, mi pare che sia sparito.

Si avvicinò al letto e rovesciò la coperta.

- Oh! - esclamò - non ci sono più neppure le lenzuola.

- Niente di straordinario! - osservò l’ispettore. - Le lenzuola formano un aiuto prezioso per avvolgere il bottino. Manca qualche altra cosa ancora?

La padrona di casa si guardò attorno nuovamente, poi come dubbiosa rispose:

- No, no, non mi pare....

- Bene, bene! - disse l’ispettore muovendo verso la porta - ora è chiaro che dobbiamo occuparci di trovare Reeve. Vedremo. Avete dato ordini per mandare il cadavere alla camera mortuaria, dottore? Benissimo. Non avete nessuna ragione di far uscire oggi la ragazza, signora De La Hire. non è vero?

- Se volete, certo potrò trattenerla in casa - rispose la padrona - quantunque non mi farà troppo comodo.

- Allora non la farete uscire. Non dobbiamo perderla di vista. Lascerò qui un paio d’uomini coll’ordine assoluto di non lasciarla uscire.

Sheila ed il dottore scesero le scale e si separarono sulla soglia.

- Sarò qui di nuovo domani mattina - disse Sheila. - Dovrò parlarvi su quell’altra faccenda. Vi troverò in casa?

- Benissimo - rispose il dottore - se non ci sarò vi sapranno dire dove potrete trovarmi. Buon giorno.

- Buon giorno - rispose Sheila. - Vi ringrazio di avermi permesso di occuparmi di questo affare. Non so che cosa ne pensi l’ispettore, ma io crederei che quello che io ho avvertito sia chiaro anche a lui, quantunque naturalmente egli sia stato cauto nel parlarne avanti agli altri, come lo sono stata io. Stando le faccende in questo modo, sarebbe presuntuoso da parte mia suggerire questa o quella cosa, tanto più che egli mi sembra molto fiducioso. Ma se vi capita di parlarne incidentalmente con lui, potete richiamare la sua attenzione su due cose... quella carta bruciata che ho potuto salvare dalla cenere, e l’aereo in miniatura che manca... Queste due cose danno adito a molti sospetti. Oggi nel pomeriggio spero di avere un’ora o due di tempo, e per mio proprio conto farò una piccola inchiesta presso la redazione del London Morning, ove lavora James Hatch, il mio fidanzato. Se troverò qualche cosa ve lo farò sapere domani mattina.

- Benissimo. Vi aspetterò. Buon giorno.

Sheila andò diritto dalla villa verso la stazione della Metropolitana. Prima, però, fece un giro attorno alle villa e guardò, prima il terreno sotto la finestra da cui sarebbe fuggito l’assassino, rimanendo perplessa di non trovare tracce di alcun tipo, poi a circa un centinaio di passi di distanza scorse un sentiero che raggiungeva un fossato profondo con un largo rialzo di dietro e correva per un certo tratto sull’orlo del fossato prima di attraversarlo. Sheila si fermò e guardò pensierosamente il fossato per pochi minuti prima di continuare, poi procedette rapidamente verso la stazione della vicina metropolitana.

Quella sera tutti i giornali parlavano del misterioso assassinio di un pilota d’aereo e nei giornali della mattina successiva era annunciato che Mark Reeve, ex-pilota di aerei, era stato arrestato come presunto autore del delitto.