Con il numero 135 della collana I bassotti la Polillo pubblica il romanzo In una sera di pioggia (Death and the Pleasant Voices, 1946) che venne pubblicato a suo tempo con il nome di Mary Pitt pseudonimo di Kathleen Freeman che con il suo nome firmava saggi e articoli vari, mentre con lo pseudonimo pubblicava romanzi gialli.

Il presente romanzo fu pubblicato in Italia nel 1948 con il titolo Il diavolo in campagna (Gialli Mondadori n. 52).

Durante un viaggio di piacere l’auto del giovane Jack Seaborne smette di funzionare proprio durante un forte temporale, poco lontano c’è una grande dimora e lui, dopo aver varcato il cancello aperto, bussa e chiede ospitalità.

L’accoglienza non è delle migliori, i gemelli Jim e Ursula lo fanno entrare e lo trattano con freddezza e come se fosse una persona attesa.

Nella casa vi sono anche altre persone e tutte hanno scambiato Jack per un loro lontano parente di nome Hugo che doveva arrivare proprio quello stesso giorno e che avrebbe ereditato tutta la casa essendo morto il proprietario, padre dei gemelli ma anche padre di Hugo nato da un suo precedente matrimonio.

Finalmente, chiarito l’equivoco, arriva il tanto atteso fratellastro, ma poco dopo arriva anche la morte......

L’autrice:

Mary Fitt (1897-1959), pseudonimo dell’insigne grecista inglese Kathleen Freeman, nacque a Yardley e compì gli studi presso l’University College of South Wales, dove fu docente di greco dal 1919 al 1946. Esordì nella narrativa gialla nel 1936 con Murder Mars the Tour e due anni dopo creò il suo personaggio per eccellenza, l’ispettore Mallet, poi sovrintendente, che fece la sua prima apparizione in Expected Death e l’ultima in Mizmaze (1959), comparendo in tutto in diciotto dei ventisette mystery dell’autrice. Soprattutto a partire dal secondo dopoguerra, alternò la pubblicazione di gialli a quella di saggi sul mondo greco classico rivolti, come dichiarò spesso, alla gente comune e firmati col suo vero nome. La sua produzione comprende anche innumerevoli articoli per riviste accademiche, diversi romanzi non di genere poliziesco, due dei quali firmati con lo pseudonimo di Stuart Mary Wick, uno studio su Jane Austen, una serie di libri per bambini e svariati racconti gialli. Con l’ammissione nel prestigioso Detection Club di Londra, avvenuta nel 1950, Mary Fitt entrò nel numero dei grandi giallisti inglesi. Fra i suoi mystery migliori si segnalano The Three Hunting Horns (1937, I tre corni da caccia - I bassotti n. 99), Death and Mary Dazill (1941), Death and the Pleasant Voices (1946, In una sera di pioggia - I bassotti n. 135), Death on Heron’s Mere (1941) e Sweet Poison (1956).

La “quarta”:

Jake Seaborne, uno studente di medicina in vacanza, sta girando in auto per la campagna inglese quando viene sorpreso da un violento temporale e rimane in panne. Proseguendo a piedi per un sentiero, raggiunge un grande cancello aperto i cui pilastri sono sormontati da curiose statue di animali. L’imponente dimora che sorge alla sue spalle ha l’aria semidisabitata e vagamente sinistra, ma il giovane, ansioso di trovare riparo, decide di chiedere ospitalità. L’accoglienza che riceve è a dir poco strana, perché le persone della casa hanno un atteggiamento ostile anche se voci carezzevoli e soprattutto si comportano come se il suo arrivo fosse atteso. In realtà Jake, come scoprirà di lì a poco, è stato scambiato per Hugo, il figlio segreto che il defunto patriarca aveva avuto dalla prima moglie indiana e che ora è destinato a ereditare l’intera proprietà a scapito dei fratellastri. Costui si presenta alla villa il giorno successivo: è bello, seducente e desideroso di piacere, ma la sua presenza innescherà una serie di drammatici avvenimenti che culmineranno con il ritrovamento di un cadavere nel parco. Odio, amore e avidità sono solo alcuni degli ingredienti che si mescolano in questo romanzo d’atmosfera e di suspense che uscì originariamente nel 1946.

Mary Pitt, In una sera di pioggia (Death and the Pleasant Voices, 1946)

Traduzione Leslie Calise

Polillo Editore, collana I bassotti 135, pagg. 234, euro 15,40