Note di regia

Un giallo che è anche una parodia delle tante (troppe?) trasmissioni TV dedicate al mondo della cucina. Lo spettatore attento troverà tante citazioni: Cotenna, la cuoca nostrana sostenitrice della cucina tradizionale ricorda un notissimo cuoco romano ma anche, a ben vedere, un simpatico personaggio televisivo americano, un frenetico frequentatore di fast food che, di trasmissione in trasmissione, da abbuffata ad abbuffata, diventa giorno dopo giorno più grasso e sudato. Brot, il “cuoco” tedesco (in realtà un professore di fisica) “guru” della cucina molecolare è un Heinz Beck un po’ più modesto ma anche sicuramente meno bravo: più compiaciuto della riuscita dei suoi azzardati esperimenti chimici che del sapore dei suoi piatti. Maxim è lo stereotipo del cuoco francese, con la supponenza e l’ironia pungente che li caratterizza. E che dire, infine, del cattivissimo, crudele, cinico critico Alan Scotto? Non c’è bisogno di sforzi di immaginazione per trovare un suo perfetto alter ego televisivo. Insomma un giallo costruito con personaggi “serviti su un piatto d’argento” da una TV che basta accendere. Ma cosa si nasconde dietro la facciata di questi uomini di successo? Quali sono le loro storie reali? La loro fama è meritata? Noi ce lo siamo chiesto, abbiamo immaginato le loro vite, le abbiamo intrecciate, scoprendo tanti scheletri nell’armadio. Infine, abbiamo gettato i personaggi in una arena di uno stesso studio televisivo, in attesa dell’ inevitabile confronto-scontro all’ultimo sangue. Chi ne uscirà meglio? La cucina molecolare, la nouvelle cousine o quella nostrana? Non dimentichiamoci che questo è un giallo. Ci sarà una vittima e soprattutto un assassino: agli spettatori l’arduo compito di trovarlo!

“Il detective sei tu!”

E’ un format teatrale che mette gli spettatori nei panni dell’investigatore incaricato delle indagini. A differenza di altri spettacoli “interattivi” solo di nome, qui l’interazione è reale e senza filtri di alcun genere. Il pubblico ha la possibilità di esaminare gli indizi e di interrogare – in alcuni momenti dello spettacolo – direttamente i sospetti porgendo qualunque tipo di domanda. Tutti i titoli sono accomunati da un taglio divertente e brillante, pur presentando, nella maggior parte dei casi, delle trame “gialle” nel senso più rigoroso del termine con una costruzione della vicenda che si riallaccia al filone del giallo classico alla Agatha Christie o alla Conan Doyle.

Lo spettatore che si avvicinerà di più alla soluzione del “caso”, verrà premiato con un simpatico ricordo della serata.