Indagine a ritroso di D.M.Devine, Mondadori 2017.

“Scacco matto!”. Inizio col botto per il sottoscritto ammalato di Re e Regine. Ovvero fine partita tra Edward Haxton e Peter Bream, due tra i personaggi principali del libro. Il primo, insegnante universitario, “è nel mirino dei colleghi per la gestione disinvolta di certi libri contabili”. Insomma cercano di buttarlo fuori, ma lui reagisce minacciando di svelare certi segreti di uno scandalo di alcuni anni prima, quando una studentessa era morta per un aborto. Minaccia evidentemente concreta se Edward tira il calzino in circostanze poco chiare, causa monossido di carbonio uscito da una stufa allentata (chi ha girato la chiavetta del gas ha cancellato le impronte).

Peter è, invece, il figlio di un noto professore della stessa università, che era stato, forse, amante (si dice) della studentessa. Il classico passato funesto che ritorna. Ad indagare l’ispettore Finney e il sovrintendente Hulbert (Finney proprio non lo sopporta). Aggiungo in breve: aggressione ad una ragazza, un altro assassinio, una rivelazione, soldi per tenere la bocca chiusa a chi aveva praticato l’aborto, la cerchia delle persone sospette, certe lettere del professore che potrebbero rivelare fatti interessanti.

Per non aggiungere cose banali riprendo il giudizio di Francis Iles (Anthony Berkeley) del 1966, fatto conoscere dal nostro Mauro Boncompagni  “D.M. Devine è ormai diventato un maestro della moderna detective story ai suoi più alti livelli; e in ‘Indagine a ritroso’ gli indizi sono davvero succulenti. Questa storia dalla trama accattivante e dall’ambientazione universitaria, con personaggi vivaci e un mucchio di credibili complicazioni, sembra scritta apposta per coloro che amano un puzzle veramente buono. E la soluzione li lascerà ampiamente soddisfatti”.

Per I racconti del giallo c’è Delitto in do maggiore di Liudmila Gospodinoff

Il Bolero di Ravel. Corno inglese che cade stecchito. Morte per digitale. Indagano l’ispettore di polizia Attilio e Chiara tra una mail e l’altra. I presenti a raccontare il fatto: fagotto, ottavino, contrabbasso…e una serie di incidenti non fatali che avevano tolto di mezzo alcuni musicisti piuttosto imbranati. Come il corno inglese. Che il Bolero di Ravel è difficile, difficilissimo da suonare. Ma chi è l’assassino?.

Veloce, simpatico, divertente.