La maledizione di Lazzaro di Tessa Harris, Mondadori 2018.

Londra 1783. “La Royal Society ha deciso di chiedere a voi, dottor Silkstone, di occuparsi della catalogazione dei reperti della spedizione nelle Indie Occidentali”, propone il presidente Joseph Banks. Con l’aiuto del signor Bartlett, eccellente pittore botanico, che faceva parte della suddetta spedizione insieme al dottor Welton e al dottor Perrick, entrambi deceduti per la febbre gialla.

Il dottor Thomas Silkstone, anatomista americano, accetta l’offerta e aspetta l’arrivo della Elizabeth con il prezioso carico. Solo che Bartlett non si trova e sparisce pure il diario del dottor Welton che contiene la formula di una pianta speciale e miracolosa, la Solanum nigrum, capace di far resuscitare i morti “come Lazzaro”. Se a ciò si aggiunge il ritrovamento di un morto decapitato su un molo del Tamigi, forse proprio il signor Bartlett, la faccenda diventa pericolosa e al nostro Silkstone si chiede anche di indagare.

Il libro è una documentazione cruda e drammatica della vita degli schiavi/e negri/e nella società inglese del tempo, una infame società razzista dove esiste addirittura il mercato dei disperati morti per lo studio anatomico e le autopsie di famosi dottori. Allo scopo di rendere più coinvolgente la narrazione l’autore segue qualche personaggio particolare con la sua infelice e struggente storia personale (vedi gli schiavi Phibbah, Cato e Jeremiah). L’unica speranza per loro è quella di rifugiarsi nel mondo infido della stregoneria e della magia per poter controbattere la malvagità dei bianchi.

Thomas, di animo nobile e generoso, è uno dei pochi teso a difendere gli inermi e gli oppressi (deve sostenere anche un processo). Fidanzato con la vedova Lydia Farrell non può sposarla, stante la sua origine americana (c’è stata la guerra di indipendenza) e perché questa ha un figlio di nobile nascita e un tutore che la protegge. Nel frattempo, mentre lui è lontano, trova piacevole a Boughton Hall il rapporto con il nuovo fattore   Nicholas Lupton…

Una storia che mette anche in rilievo come spesso la legge si scontri con la cruda realtà e mostra sorprendenti  analogie attuali (vedi la penosa sorte di certi emigranti) che fa riflettere e rabbrividisce. Colpi finali a sorpresa, anzi sorpresissima, in un crescendo parossistico che lascia aperta la via a futuri svolgimenti.