Delitti in campagna di Marie Belloc Lowndes, Henry Wade e Ethel Lina White, Mondadori 2020.

“Se c’è un posto in cui gli autori di polizieschi hanno fatto morire con più gusto una legione di poveri sventurati, questa è la campagna inglese”, scrive il nostro Mauro Boncompagni nella sua Introduzione, dandocene un breve, succoso saggio. E allora vediamo un po’ cosa succede in questi due romanzi ed un racconto…

La dama di compagnia di Marie Belloc Lowndes

All’inizio abbiamo la prima parte di un processo contro Eva Raydon, accusata di avere avvelenato con l’arsenico il marito Birtley. Poi si ritorna indietro di diciotto mesi. In concreto la storia dei due sposi, la ricerca di una bella casa, ovvero The Mill, le differenze di carattere e di vita, lei bella vedova spendacciona malvista dalla suocera, lui taccagno, entrambi serviti dalla dama di compagnia Adelaide Strain con il figlio Gilly che deve far studiare. A scuotere l’ambiente l’arrivo dell’ex ammiratore, diventato milionario, Jack Mintlaw, i loro incontri, l’aiuto finanziario che le dispensa, gli scontri con il marito. Durante il racconto sarà svelato il nome dell’avvelenatore ma tutto ruoterà intorno al fatto se, ritornando al giudizio della corte, Eva verrà giudicata colpevole o innocente. Gran tuffo nella psicologia dei personaggi e uno squarcio sui meccanismi del processo inglese.

L’ultima sera di Henry Wade

Siamo a Ferris Court. “Presso una delle finestre, quella più lontana dell’uscio, sullo sfondo scuro del tendone di velluto, un corpo sospeso nel vuoto dondolava orribile e sinistro.” Il morto è Albert Sterron, quindici anni più vecchio della bella moglie Griselda che ha un debole per Charles Venning, sceriffo della contea, ritornato in patria dopo molto tempo. Per il dottor Tanwort, un ometto tutto fuoco, trattasi sicuramente di suicidio, ma per l’ispettore Dawle qualcosa non torna. Ci si chiede soprattutto “come mai sia stato possibile che un uomo grande e grosso come il capitano Sterron si sia lasciato soffocare senza resistenza alcuna, senza lotta, senza gridare e, soprattutto, come possa il suo cadavere non presentare la minima traccia di violenza.”

Inizia un’indagine piuttosto controversa (scontri tra Dawle e il maggiore Threngood) partendo dal fratello Julius in contrasto con il morto perché stava lasciando decadere la tenuta, ormai desolata e abbandonata. Soprattutto importante sarà stabilire l’ora in cui è terminata la sua partita a scacchi (richiesta più volte) con l’amico James Hamsted la sera precedente il fatto terribile. E importante risulteranno pure l’autopsia del cadavere, il testamento, il rapporto della signora con il reverendo Speyd, la ricostruzione della personalità del morto (si scoprirà qualcosa di molto interessante), i suoi legami con uno studio legale di Londra. Decisivi un’ultima occhiata al luogo del delitto  e un portasigarette d’argento trovato nella tasca posteriore dei calzoni del morto. Di mezzo il classico personaggio potente con conseguente arrivo dell’ispettore Lott di Scotland Yard. Una indagine veramente complessa in cui verrà fuori l’abilità di fiuto e osservazione dell’ispettore Dawle.

La vacanza di Ethel Lina White (inedito!)

Una mattina d’agosto. In un piccolo condominio quasi tutti sono pronti a partire per le vacanze come Janet Lewis, ragazza bella e attraente che occupa l’appartamento al quinto piano. Mentre al pianterreno Charles Bevan è costretto a letto per un infortunio, ad ascoltare il passaggio dell’acqua dei bagni nelle tubature. Nel palazzo accanto anche il cassiere di una piccola filiale di banca sta pensando alle vacanze, quando viene interrotto dall’arrivo di un bandito che lo stende secco con una pallottola in testa e si rifugia al quinto piano dove abita la ragazza. Janet è costretta a restare chiusa in casa terrorizzata insieme a lui e a svolgere il suo lavoro battendo a macchina e facendosi portare da mangiare dal portiere. Chi può aiutarla? Chi può salvarla? Forse proprio Charles Bevan. Ma in che modo se è costretto a letto?…Lotta disperata di una eroina. Brividoso.

Sfruttando la bella Introduzione di Mario Boncompagni c’è da dire che La dama di compagnia si basa su un famoso caso vittoriano irrisolto, quando fu ucciso Charles Bravo. In questa edizione, rispetto a quella vecchia italiana, abbiamo un finale a sorpresa perché nella precedente erano stati inserite delle aggiunte arbitrarie contro la volontà dell’autrice. Come già detto uno svisceramento dal punto di vista psicologico dei personaggi e analisi dei meccanismi del processo inglese. Sistema giudiziario sottoposto a critica anche, e soprattutto, ne L’ultima sera di Wade “qui ben visibile nelle schermaglie tra l’ispettore Dawle e il maggiore Threngood, il capo della polizia di contea.” Infine nell’inedito La vacanza c’è il sogno di scappare, almeno per un po’, dalla città ma non è detto che in campagna, come abbiamo visto, si stia più sicuri…