L’isola delle ombre di Ngaio Marsh, Mondadori 2021.

“In occasione del suo primo incontro con i Pharamond, al di là dell’accoglienza cordiale, Ricky Alleyn avvertì qualcosa d’inafferrabile, nel modo di fare di quella famiglia. O comunque questa è l’impressione che ebbe.” Si tratta del figlio del noto sovrintendente Roderick Alleyn che si è trasferito, durante le vacanze, su un’isola presso il Canale della Manica per scrivere un romanzo. Più precisamente a Deep Cove, un villaggio di pescatori sulla costa. E ancora più precisamente presso i coniugi Ferrant che gli hanno messo a disposizione una stanza da letto e un salottino. Nell’incontro con i Pharamond è stato colpito, soprattutto, dalla bellezza della signora Julia “con la pelle di porcellana” che si affaccerà spesso nella sua mente…

Anche altri inquietanti personaggi del luogo lo colpiscono per le loro stranezze, i loro modi di fare e agire. Per esempio la signorina Dulcie Harkness che è rimasta incinta, non sappiamo da chi, e che ritroveremo morta dentro un fossato insieme alla cavalla saura “con la bocca piena di fanghiglia, e gli occhi sbarrati che fissavano il vuoto.” Sembrerebbe un incidente. Ma…

E allora qui ci vuole l’intervento del sovrintendente Roderick Alleyn, già incuriosito da una lunga lettera del figlio sull’accaduto e chiamato a chiarire, proprio sul posto, anche un traffico di droga che sembra coinvolgere Gilbert Ferrant. Lo troveremo abbastanza avanti nel racconto proprio quando Rick ritorna nel suo alloggio dopo una brutta avventura (era stato spinto giù dal molo in acqua senza capire da chi). Insieme all’ispettore Fox, al sergente Plank e alle osservazioni del figlio, cercherà di sbrogliare l’intricata matassa. Intanto anche il pittore Sydney Jones sembra implicato nel giro della droga. E Cuthbert Harkness, zio della morta, proprietario del maneggio, un fanatico religioso de “I Fratelli Illuminati” fissati con il giorno del giudizio, aveva rimproverato e picchiato la ragazza. Qualcosa allora si muove e, dopo un’accurata ispezione sul luogo dell’incidente, emergono certi sospetti e nascono seri dubbi sulla sua casualità. Dunque un delitto? Ma come è stato preparato? E chi ha causato la morte della frenetica amante Dulcie Harkness? Che ci sia di mezzo anche Louis Pharamond, dongiovanni impenitente che se la spassava proprio con lei? Perché ad un certo punto sparisce? Traffico di droga e morte della ragazza. C’è un filo rosso che li collega o si tratta di fatti separati? E chi può avercela con Rick? Sta rischiando la vita? Il caso si fa sempre più complesso anche perché i personaggi in giro sono piuttosto particolari e qualcuno sa già chi è l’assassino…

Indagine, riflessione, domande su domande  e dubbi che si alternano a momenti di ansia e di pericolo. Un legame stretto padre-figlio a spartirsi la scena con il classico colpo finale.

Per La storia del premio Tedeschi di Vincenzo Vizzini abbiamo i vincitori degli anni 2010/2011 e 2012, ovvero Alex.B. Di Giacomo con Punto di rottura; Marzia Musneci con Doppia indagine e Carlo Parri con Il metodo Cardosa.