Il canto della falena di Maria Elisa Aloisi, Mondadori 2021.

Catania. Personaggio principale l’avvocato Ilia Moncada malata di narcolessia (dormire, dormire…). Tipino niente male, deferita al consiglio di disciplina dell’Ordine degli avvocati, tenace assertrice di due regole ben precise: la verità non conta, c’è quella dei fatti e quella processuale, e poi non bisogna “mai lasciarsi trascinare dal sentimento” quando si deve accettare o rifiutare un incarico. Se non ci fosse Irene Marra, l’amica intraprendente e collega dello studio legale in cui lavorano, che la spinge con forza a beccarsi il caso quasi impossibile dell’uccisone a colpi di pistola del commercialista Adriano Politi avvenuta nello chalet di Nicolosi, di cui è accusata la moglie Speranza. Chiedono il suo aiuto la sorella Giuliana Barone e il marito Enrico Celano, avendo solo come labile sostegno l’inesperto cugino e avvocato Cristoforo Dito. A rendere più complessa la vicenda per Ilia il fatto che, come pubblico ministero, si trova davanti Federico Salini, suo ex fidanzato. Ma guarda un po’…

Caso davvero difficile. Il morto è stato trovato sul pavimento con il volto coperto da un fazzoletto colpito da un’arma da fuoco sparita. Due bicchieri sul tavolo, in uno tracce di DNA della moglie che non ha un alibi e ha dichiarato che non si recava alla villa da mesi. In seguito si verrà anche a sapere che subiva abusi e veniva picchiata dal marito sull’orlo della bancarotta coinvolto in affari poco chiari. E la sua posizione si fa ancor più complicata.

Ma Ilia non demorde. Morta la madre, rapporti freddi con il padre risposato, ha però zia Ofelia che la sostiene in ogni modo. E’ lei che la vede fragile e nello stesso tempo tenace, una vera lottatrice. Sue le pietre blu di calcedonio che le ha regalato da tenere in tasca, “Trasmettono il dono dell’oratoria. Ti porteranno fortuna” le aveva detto.

Intanto arriva lo svolgimento del processo che verrà descritto dall’autrice, anch’essa avvocato, in tutti i suoi incredibili risvolti e arriva pure il giornalista Andrea Belmonte, corrispondente del programma televisivo “L’onere della prova”, che vuole seguire il caso, vuole collaborare con lei, insiste, la tormenta e chissà che…

Andando avanti incominciano a fioccar domande, a crescere i dubbi, gli assilli anche attraverso le nuove scoperte: chi potrebbe essere l’assassino? Qualcuno che conosceva bene la vittima? Forse addirittura un parente? E quel fazzoletto sul volto? Ma ecco l’illuminazione improvvisa, la classica frase sentita che ritorna alla memoria. Ci siamo…

Raccontato in prima persona dal personaggio principale in una prosa lineare a suscitare apprensione ma anche sorriso attraverso il dialetto, soprattutto con la figura di Mariano Pappalardo segretario dello studio, il romanzo, perfetto miscuglio tra giallo classico e legal thriller, si è aggiudicato l’ambito Premio Tedeschi 2021.