Il canto degli innocenti di Piergiorgio Pulixi, BUR 2025.

“In una città senza nome, l’omicidio efferato di una giovane studentessa getta la polizia nel caos: a colpirla è stata un’adolescente di appena tredici anni. E non è l’unico caso. Una scia di delitti, compiuti da ragazzini dal volto angelico e lo sguardo imperscrutabile, mette in ginocchio chi dovrebbe garantire la giustizia.”
In effetti qualcuno ci potrebbe essere a cercare di risolvere i vari casi, ovvero il commissario Vito Strega dal fisico imponente, alto uno e novantacinque, tre lauree, psicologo clinico prima di entrare in polizia, mani grandi, nodose e vigorose, forte e irascibile. E’ stato però sospeso dal servizio per l’uccisione di un collega e seguito dalla psicologa Livia Salerno per il suo eventuale rientro.
Questo non gli impedirà di seguire sottotraccia, aiutato dalla collega Teresa Brusca, l’evoluzione dell’indagine convinto che dietro a questi efferati delitti ci sia la mano di un burattinaio che riesce a manipolare i ragazzini. A complicare la situazione arriva un nuovo omicidio che ricorda quelli di tre anni fa compiuti dall’assassino delle Barbie.
Un bel problema per il nostro personaggio che si staglia su tutti. Ancora innamorato della moglie dalla quale è diviso, vive con la gatta Sofia tra pile di libri e poster di musica jazz, guida una Mini Minor bordeaux, sa giocare a scacchi, gli piace bere l’assenzio, non crede in Dio ma ne sente la mancanza e, soprattutto, nasconde dentro di sé un passato doloroso che lo tormenta. In più è spesso colpito dal canto delle vittime…
Avremo un intreccio intricato di umori, sentimenti, passione, rabbia, dolore, ricordi e ricordi, disagio, solitudine, mancanza di affetto, senso di colpa, manipolazione, introspezione psicologica ed una linea davvero sottile che divide il Bene dal il Male. Lettura veloce tra un capitolo e l’altro ed in corsivo le esternazioni degli assassini.
Buona lettura.
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