Mica male questo Il morto che non riposa! Scritto da Guy Cullingford e pubblicato dalla Polillo nel 2003. Un’altra bella iniziativa di questa casa editrice che continuo a lodare e dalla quale, tanto per togliere ogni dubbio, non ricevo alcun libro. Il titolo originale era tuttavia Post mortem, che deve essere piaciuto un sacco anche a Patricia Cornwell se lo ha ripreso per un suo famoso best-seller. Ma pure il nome dell’autore che compare sulla solita copertina rosso fuoco non è per nulla originale, nel senso che trattasi dello pseudonimo di Constance Lindsay Taylor, scrittrice e poetessa inglese. “La sua vera identità rimase un mistero finché, negli anni Sessanta, la scrittrice divenne membro del celebre “Detection Club” di Londra, della “Crime Writers Association” e della “Writers Guild of Great Britain”.

E vediamo un po’ di che cosa tratta:

“Qual è il mistero che circonda la morte di Gilbert Worth, scrittore di discreto successo e di temperamento poco amabile? Era intento a lavorare nello studio della sua vecchia dimora vittoriana di mattoni rossi, quando di colpo ha reso l’anima al Creatore. Il caso è stato archiviato come suicidio anche se, nell’opinione di coloro che lo conoscevano, Worth non era tipo di togliersi

la vita. Inoltre, c’erano stati un paio di “strani” incidenti in precedenza, senza contare che la moglie, i figli, la segretaria e il vicino di casa, fra gli altri, potrebbero non essere estranei ai fatti. Qualcuno, in particolare, è indignato per l’esito dell’inchiesta e decide a suo modo, di indagare”.

Questo qualcuno, ve lo dico subito, è proprio il morto che, in forma di fantasma, si dà da fare per scoprire il colpevole. Non riposa, appunto. Una discreta trovata per quei tempi che però non ha perso di attrattiva ancora oggi. Egli vede, ascolta le conversazioni, si rende conto di che cosa provano i suoi familiari e la servitù nei suoi confronti. Tutti sono i possibili sospettati. Chi per un verso, chi per un altro. Scopre che la moglie ha un debole per il suo caro amico Toby Kent o che il suo caro amico Toby Kent ha un debole per la moglie fa lo stesso. Ma anche il nostro fantasma quando era in carne ed ossa la tradiva con la segretaria (queste segretarie!) Rosina Peck.

E a proposito di tradimenti ecco che cosa ne pensava un personaggio degli anni cinquanta (il libro è stato pubblicato nel 1953) “Ma tu, Juliet, sorellina cara, non devi prendere troppo sul serio la scoperta di queste trasgressioni mascoline. Si verificano negli ambienti migliori, e non sono affatto catastrofiche come tu immagini. Devi imparare la tolleranza, o non sarai mai una brava mogliettina”.

Come sono cambiati i tempi!

 Sito dell’autore www.libridiscacchi.135.it