Con il romanzo A morte lo shogun in libreria dal 5 di marzo si conclude la “Trilogia del mistero del samurai” dello scrittore Dale Furutani, americano ma di origini giapponese.

Una trilogia di gialli che narrano le avventure che vive un samurai di nome Matsuyama Kaze nel compimento di una missione d’onore, quella di ritrovare la figlia del suo ex padrone che è stata rapita e forse destinata a finire in un bordello. I romanzi sono resi interessanti non solo per le vicende narrate ma anche per la precisa ricostruzione storica del paese e del modo di vivere dove si muove il coraggioso samurai in quanto siamo nel Giappone del 1600.

I romanzi per formando una trilogia possono essere letti ognuno come una storia a se e le avventure del protagonista si svolgono in un brevissimo lasso di tempo. L’autore oltre che essere figlio di giapponesi per meglio ambientare quanto descritto nella trilogia ha fatto vari viaggi nel suo paese natale e fatto serie ricerche del periodo storico.

In questa avventura il protagonista è arrivato a Edo, l’antica Tokio e nel suo girovagare alla ricerca della bambina viene addirittura scambiato per l’assassino che ha attentato alla vita di Tokugawa Ieyasu, il nuovo shogun e così per lui la ricerca diventa ancora più difficile perchè deve nascondersi.

Tokugawa Ieyasu è un personaggio realmente esistito (come vari altri citati nella trilogia) e il suo shogunato è durato più di duecentocinquant’anni.

I precedenti romanzi della trilogia sono Agguato all’incrocio e Vendetta al palazzo di giada entrambi pubblicati dalla Marcos y Marcos.

 

L’autore:

I genitori di Dale Furutani sono  originariri di Oshima, a sud di Hiroshima, emigrarono e si stabilirono alle Hawai quando Dale era ancora in fasce. Durante la guerra al nonno viene confiscato il suo peschereccio dalle autorità americane e quando Dale aveva cinque anni, fu adottato da una famiglia americana andando a vivere in California. Nonostante i forti pregiudizi razziali di cui è vittima il ragazzo va molto bene negli studi e si laurea brillantemente, fonda una propria società di consulenza, poi entra nella grande industri e attualmente è direttore della divisione IT della Nissan Motors.

Nel 1993 pubblica Death in Little Tokio, della serie Ken Tanaka, ottenendo un buon successo e vince l’Anthony Award.

L’autore forse per la sua mescolanza di culture, di sensibilità, lo hanno portato a scrivere e a descrivere un Giappone in maniera veramente interessante, mescolando azione e contemplazione, umorismo e colpi di scena che portano il lettore a simpatizzare al massimo con la buffa filosofia estrema di Matsuyama Kaze.

 

la “quarta”

 

Ha un che di contagioso l’energia che circola per le vie di Edo, l’antica Tokio: un viavai incessante, un grande fiume che scorre giorno e notte. Guardie e mercanti, acrobati e mendicanti, operai, manovali e capannelli animati da pettegolezzi che rimbalzano in infinite nuove versioni.

Ieyasu, il nuovo shogun, è scampato per un soffio a un attentato mortale. La notizia si propaga come le onde di un terremoto. I suoi fedeli hanno già un nome per l’attentatore: Matsuyama Kaze. Kaze — letteralmente ‘vento nella pineta’ — è un samurai viandante, un maestro di spada, non avrebbe mai usato un moschetto per uccidere.

Bello come un attore, saggio come un maestro zen, forte e astuto come un guerriero, quest’uomo straordinario si aggira nel luogo dell’attentato per tutt’altra ragione. Ha promesso ai suoi ex signori, rovinati e disonorati proprio dall’avvento di Ieyasu, di ritrovare la loro figlia, una

bimba di nove anni, probabilmente finita in un bordello nella ‘Città delle bambole’, il quartiere a luci rosse della capitale.

Costretto a camuffarsi da giocoliere per sfuggire alle guardie imperiali, Kaze fa innamorare un’attrice kabuki, aiuta due balordi a evitare la bancarotta e porta finalmente a compimento la propria missione.

 

A morte lo shogun di Dale Furutani (Kill the Shogun, 2000, Traduzione Michele Foschini, Marcos Y Marcos, collana Gli alianti 165, pag. 261, euro 15,00)

ISBN 978-88-7168-528-1