Alla fine degli anni Quaranta il giallo a enigma cominciava a mostrare i primi segnali di disaffezione da parte del pubblico. Il mondo stava rapidamente cambiando; forse non era più tempo per i raffinati investigatori dilettanti che riuscivano a venire a capo di delitti commessi nei modi più stravaganti. Il gioco delle due intelligenze – detective e criminale – che cercavano reciprocamente di mostrarsi superiori cominciava ad annoiare gli autori, che desideravano cimentarsi in storie diverse, e i lettori, che volevano emozioni più forti, qualcosa – come scrisse in un famoso saggio Raymond Chandler – che si avvicinasse molto di più
alla realtà di tutti i giorni, dove erano le gang criminali a commettere i delitti sparando all’impazzata nelle strade delle periferie delle città e non le vecchie signore spargendo qualche goccia di veleno nei lindi salotti delle loro case affacciate su curatissimi giardini.
Nasce così un giallo più crudo e meno sofisticato, più d’azione e meno di riflessione, e tornano a coprire un ruolo non più marginale i tutori dell’ordine e i delinquenti abituali. E cambia di conseguenza anche il modo di scrivere i gialli: non un gioco intellettuale, ma un gioco sporco; non una sfida a che vinca il migliore, ma una lotta all’ultimo sangue. E cambiano anche le trame. Si propone con grande successo il thriller, dove non necessariamente è l’omicidio il perno intorno al quale ruota il meccanismo narrativo, ma sono l’incalzare degli avvenimenti, la sensazione di angosciante pericolo, la suspense le molle che spingono il lettore a “dover” andare avanti nella lettura. Ecco dunque che si affaccia in libreria una nuova generazione di autori, altrettanto valida di quella che l’ha preceduta e… altrettanto dimenticata dal mondo dell’editoria dei giorni nostri, molto più orientata alla ricerca delle novità che alla riscoperta dei grandi titoli di un tempo.
La nuova collana che la Polillo Editore propone ai librai, i Mastini, si prefigge l’obiettivo di presentare al grande pubblico quei titoli e quegli autori che con la loro forza narrativa provocarono la crisi del giallo classico e indicarono la nuova strada da seguire. Dopo aver privilegiato i gialli dell’età d’oro, tocca ora ai polizieschi e ai thriller dell’età di mezzo, ma sempre nel rispetto di quelle regole fondamentali che hanno fatto la fortuna dei Bassotti (che continueranno naturalmente la loro strada per la gioia degli appassionati del
mystery classico): veste elegante, riconoscibilità in libreria, traduzioni integrali e attenta selezione dei titoli: solo gli introvabili, gli inediti, gli imperdibili. A breve i primi tre titoli...
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