Aveva 23 anni Arthur Conan Doyle quando spedì all’editore il libro The Narrative of John Smith. Le poste, però, persero il plico (certe cose non cambiano proprio mai!) e Conan Doyle si mise di buzzo buono a riscriverlo, andando a memoria. Riuscì a ricostruire i primi sei capitoli (circa 150 pagine). Poi si fermò: forse perché non ricordava o forse perché non voleva continuare. The Narrative of John Smith parla di “un saccente uomo qualunque”, di cinquant’anni che, per via della gotta, vive in casa sparando sentenze e pareri su tutto e tutti.

L’originale è andato smarrito dalla poste, come si diceva. I capitoli riscritti “sono rimasti in fondo a un cassetto” (si dice sempre così: può significare tutto e niente) per centoventisette anni. Fino ad ora. La British Library, infatti, ha annunciato che il libro verrà pubblicato a novembre.

Sarà interessante vedere l’evoluzione dello stile di Conan Doyle da questo primo romanzo a quelli di Sherlock Holmes. Pare, comunque, che lo stesso autore avrebbe preferito che il libro non venisse pubblicato. Secondo Jon Lellenberg, uno degli editor, Arthur Conan Doyle riteneva questo testo immaturo.

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